Alcol in gravidanza

Di A. Paparotti •  Aggiornato: 05/28/22 •  6 min di lettura

Forse si parla troppo circa i rischi dell’alcol in gravidanza dal momento che le linee guida al riguardo sono assolutamente chiare, e volutamente non lasciano margini ad interpretazioni diverse.

Ovviamente ci sarà sempre qualche donna che sosterrà di aver bevuto alcolici e di aver un figlio del tutto normale.
Occorre però dire a questo riguardo che l’esperienza di una o di poche donne non ha valore statistico. In altre parole: è possibile che il feto non subisca danni nonostante la madre abbia bevuto in gravidanza allo stesso modo che guidando in stato di ebrezza è possibile non aver avuto incidenti stradali.
In entrambi i casi però, sfidare la sorte rappresenta un azzardo troppo grosso.

Sappiamo tutti che in gravidanza sono dannosi sia il bere molto, sia il binge drinking.
La loro conseguenza più grave è costituita dalla sindrome feto-alcolica (Fetal Alcohol Syndrome, FAS): cioè in anomalie che comportano gravi disabilità comportamentali e neuro-cognitive nei bambini.
Questa sindrome alcolica fetale colpisce circa 2-7 bambini su 1.000. Si ritiene che un altro 2-7% di bambini soffra di forme più lievi di deterioramento cognitivo a causa della loro esposizione all’alcol nel grembo materno.

Ma che dire di un consumo moderato ed occasionale di un aperitivo o un bicchiere di vino a cena?

Non c’é una quantità di alcol che possa definirsi sicura in gravidanza

Secondo il nostro Istituto Superiore della Sanità, e secondo il CDC Center for Disease Control americano e di altri organismi di controllo sulla sanità pubblica di altri paesi sviluppati, in gravidanza nessuna quantità d’alcol è sicura.

Il consumo d’alcol – quale che sia – potrebbe comportare rischi per il bambino: quindi non dovresti bere alcolici se sei incinta, se stai pensando di rimanere incinta, o anche se potresti rimanere incinta.

I rischi legati al bere alcolici in gravidanza

Le seguenti indicazioni si basano su delle evidenze scientifiche che non lasciano dubbi di sorta.

  1. Secondo uno studio danese condotto su oltre 90.000 donne in gravidanza, bere 1-2 bicchieri di vino alla settimana durante il primo trimestre, aumenta le probabilità di un aborto del 30% circa, e del 70 % circa le probabilità di un aborto spontaneo nel secondo trimestre.
  2. Il rischio di un aborto legato all’assunzione di alcol aumenta in maniera più che proporzionale in relazione alla quantità assunta: aumentano più del doppio le probabilità di un aborto spontaneo se si bevono 4 o più bevande alcoliche alla settimana durante il primo trimestre.
  3. Sembrano peggiorare questi effetti dell’alcol, sia una cattiva alimentazione , sia il fumo . Questo peggioramento ha un senso dal momento che l’alcol riduce le quantità di nutrimenti che raggiungono il feto.
    4.L’alcol è noto per essere una neurotossina. Anche se non è del tutto chiaro il modo con cui l’alcol provoca danni, sia negli animali sia nell’uomo è evidente una perdita neuronale dovuta ad un suo eccessivo consumo. I suoi effetti nocivi possono essere particolarmente pronunciati nel cervello in via di sviluppo di un bambino (in particolare) durante il primo trimestre quando sembra che abbiano origine molti dei cambiamenti nella morfologia facciale.
  4. Il danno alle strutture cerebrali del bambino che, come il cervelletto, sono in crescita lenta si verifica probabilmente durante la gravidanza.

In aggiunta, è stato inoltre osservato quanto segue:

  1. Le donne che bevono alcolici durante il loro primo trimestre, possono avere meno nausea e ciò probabilmente per il fatto le gravidanze poco sviluppate comportano meno sintomi.
  2. I problemi del bambino potrebbero essere dovuti non solo all’alcol assunto dalla mamma nel primo periodo della gravidanza, ma anche al fatto di aver bevuto prima della gravidanza.
    Gli alcolici possono causare nell’ovulo anomalie cromosomiche prima dell’ovulazione. È stato dimostrato che l’alcol compromette la meiosi (ricordiamo che la meiosi è quel processo mediante il quale maturano le cellule uovo femminili e gli spermatozoi maschili) portando alla formazione di uova cromosomicamente anormale.
    Le anomalie cromosomiche sono la causa di oltre la metà degli aborti spontanei del primo trimestre.
    Quel che è di peggio è che (dal momento che le uova impiegano diversi mesi per maturare completamente) potrebbe essere dannoso anche il fatto di bere nei mesi precedenti il concepimento.
    L’entità del danno agli ovuli dipende da diverse fattori come l’età, la tolleranza all’alcol, la quantità di alcol assunta, ecc.

Per fortuna pero, anche le donne che bevono alcol regolarmente possono avere delle gravidanze perfettamente sane, quindi l’effetto negativo dell’alcol non è assoluto, ma è solo probabilistico.

L’aumento delle anomalie cromosomiche può essere più problematico per le coppie che già soffrono di problemi di fertilità.
Nelle coppie che sono nella fase di fecondazione in vitro ad esempio, il fatto di bere alcolici sembra ridurre le possibilità di arrivare poi ad una gravidanza.

Fino alla 4 settimana di gravidanza, la settimana in cui il beta HCG raddoppia, ed i test di gravidanza sono in grado di indicare una gravidanza in corso, l’alcol ancora non raggiunge l’embrione in via di sviluppo. Questa è una notizia positiva per le future mamme.
D’altro canto, sulla base di ricerche fatte su degli animali, si ritiene che dopo la quarta settimana di gravidanza, nel feto sia presente lo stesso livello di alcol presente nel sangue di sua madre.

Studi contrari

Ci sono anche alcuni studi che indicano come un’assunzione moderata di alcool, in particolare nel secondo e nel terzo trimestre, non abbia ripercussioni sul feto prima e poi sul bambino.

Uno degli studi più grandi, la coorte del Millennio del Regno Unito, aveva seguito un campione rappresentativo di 11.000 bambini nati tra il 2000 e il 2002.
Haveva rilevato che, all’età di 3 anni , di 5 anni e di 7 anni , sia i bambini che le bambine le cui madri bevevano (avevano bevuto) circa 1-2 bevande alcoliche alla settimana, avevano avuto prestazioni cognitive complessive migliori ed anche minori problemi comportamentali e d’attenzione rispetto ai bambini le cui madri si erano astenute dal bere durante la loro gravidanza.
Aveva rilevato d’altra parte che consumi di alcol più elevati erano associati a prestazioni cognitive peggiori ed a problemi comportamentali più gravi.

Gli scettici sostengono che i più alti punteggi nei test dei bambini di queste ;bevitrici; non erano sicuramente dovuti ad effetti benefici dell’alcol sul loro lo sviluppo, ma al fatto che le donne moderatamente bevitrici erano più istruite e con uno status socioeconomico più elevato rispetto alle donne che se ne erano astenute.
L’influenza delle condizioni socioeconomiche sulle prestazioni dei bambini rappresenta un’enorme ostacolo nell’interpretazione dei risultati di questo studio: l’educazione dei genitori, il reddito, e la classe sociale predispongono certamente a migliori performance cognitive e ad un minor numero di problemi comportamentali.
Quindi chi mai potrebbe affermate con certezza che questi stessi bambini sarebbero (o non sarebbero) stati ancora più avvantaggiati se le loro madri si fossero astenute dall’alcol durante la gravidanza?

Altri studi condotti su questo argomento, non hanno rilevato,

A. Paparotti

Classe 1978, collabora con Gravidanza360° dal 2014. Supervisiona i contenuti del sito e gestisce i rapporti con i media. Il suo sguardo attento è sempre indirizzato sui nuovi articoli e sui trend che appassionano la community.

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