Bradicardia neonato: cause, segnali, trattamenti

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Aggiornato il: 9 Settembre 2023
Di Gravidanza360

La bradicardia o brachicardia consiste in una riduzione della frequenza cardiaca ad un livello inferiore (nell’adulto) ai 60 battiti per minuto.

È un disturbo che abbastanza spesso si verifica nelle persone adulte, specialmente in età avanzata, ma che neppure nei neonati è raro.

In questo secondo caso, viene definito bradicardico quel ritmo cardiaco del neonato avente una frequenza inferiore di almeno 30 battiti/min rispetto alla frequenza di 100  battiti/min ritenuta normale nei neonati. Una bradicardia si può avere,

  1. sia in assenza di una causa ben precisa e può  anche non comportare alcun problema di salute,
  2. sia (come anche nel caso di altri tipi di aritmie) a seguito di un’anomalia elettrica riguardante il muscolo cardiaco;
  3. sia a seguito dell’assunzione di alcuni farmaci,
  4. ma anche come conseguenza di alcune patologie.

Anche se talvolta può costituire il sintomo di una patologia specifica, in genere la brachicardia del neonato interessa i bimbi nati prematuramente. E’ molto importante non sottovalutarla in ogni caso, e cercare d’individuarne le cause per poter stabilire il relativo trattamento.

Soprattutto nei neonati da un parto prematuro, la bradicardia è spesso accompagnata da uno stato di apnea che può arrivare a durare anche alcune decine di secondi, provocando nel bimbo:

  • delle crisi respiratorie,
  • un’ipossia (una carenza di ossigeno nell’organismo),
  • una cianosi.

Qualora si dovessero verificare sintomatologie di questo tipo, é opportuno consultare immediatamente il proprio pediatra di fiducia.

Occorre però tener comunque conto che nella maggior parte dei casi, la bradicardia neonatale non è legata ad alcuna condizione patologica, ma è semplicemente dovuta alla nascita prematura.

I segnali di una bradicardia nel neonato

Come abbiamo detto, se si tiene conto che la frequenza normale del battito cardiaco del neonato in questa fase della sua vita è di circa 100 battiti/min, si è in presenza di una bradicardia nel caso di un rallentamento della frequenza cardiaca di almeno 30 battiti/min.

I segnali /sintomi del ritmo bradicardico del neonato sono del tutto simili a quelli dell’adulto, e si riferiscono soprattutto alla mancata corretta ossigenazione del suo organismo che comporta per il bambino,

  • una sensazione di malessere,
  • disturbi del sonno,
  • vertigini,
  • dolori al torace,
  • stato confusionale.

Ovviamente, un soggetto così giovane non è in grado di esprimersi né di descrivere il proprio disagio e, per questo motivo, inizialmente può essere difficile una sua corretta diagnosi.

Senza tener conto poi che non di rado la bradicardia neonatale è del tutto asintomatica e perciò senza un controllo medico non può essere riscontrata.

Per prevenire una bradicardia neonatale, sono importanti le regolari visite da parte di un pediatra. Questi di norma valuta le condizioni delle vie respiratorie al fine di sincerarsi che il neonato abbia una corretta ventilazione spontanea. Attraverso questi controlli periodici, è in grado d’individuare l’esistenza di eventuali disturbi cardiaci e, quando lo ritenesse necessario, può sottoporre il bambino agli accertamenti necessari a scoprirne le cause.

Le sue cause più frequenti

Come abbiamo detto, la bradicardia dei neonati è legata in molti casi ad un parto prematuro, e quindi spesso si tratta di una situazione che non si lega ad alcuna patologia. Infatti, nascendo in anticipo sul termine previsto, l’apparato cardio-respiratorio del bimbo potrebbe non essere ancora del tutto completato provocando così una serie di problemi, tra cui una scarsa ossigenazione, con conseguente rallentamento del ritmo cardiaco.

In questi casi, tanto più è piccolo il bambino e tanto più è nato prematuramente, tanto più elevate sono le probabilità che si verifichino degli episodi di bradicardia e di apnea.

Una nascita anticipata non è comunque l’unica causa della bradicardia dei neonati. Potrebbe infatti essere dovuta a particolari condizioni fisiche, ad alcune patologie, ad altri disturbi. Potrebbe essere dovuta, solo per fare qualche esempio,

  • ad un reflusso gastrico,
  • a problemi ai polmoni,
  • ad infezioni in corso,
  • ad una carenza di zuccheri,
  • a disfunzioni tiroidee,
  • ad anomalie della termoregolazione.

Anche l’assunzione di alcuni di farmaci da parte della mamma, in particolare di betabloccanti, può provocare una bradicardia nel neonato.

Questo problema si verifica spesso nei bimbi che hanno subito un intervento di cardiochirurgia a cuore aperto.

Per conoscere con esattezza le ragioni che hanno causato in un neonato la bradicardia, come abbiamo detto è necessario consultare il proprio medico pediatra di fiducia, che provvederà a sottoporre il piccolo ad una serie di esami e di controlli clinici.

Come viene trattata

Per poter diagnosticare correttamente una bradicardia, è necessario che il piccolo sia sottoposto ad una visita cardiologica, ad un elettrocardiogramma e, se ritenuto opportuno, all’applicazione di un holter.

Molto spesso si tratta semplicemente di un’anomalia transitoria, e la frequenza cardiaca tende a stabilizzarsi da sé in pochi giorni.

Qualora il piccolo dovesse invece mostrare segni di un’affanno respiratorio con una frequenza cardiaca sempre troppo bassa, potrebbe essere necessario far ricorso alla ventilazione artificiale mediante una maschera facciale: nel caso in cui ciò si rivelasse inefficace, con l’intubazione.

Se, nonostante la ventilazione e l’intubazione, la frequenza dovesse rimanere particolarmente bassa, occorre praticare una serie di compressioni toraciche e somministragli delle dosi di adrenalina in endovena.

Nel caso in cui la bradicardia arrivi a provocare il blocco totale del cuore, può essere necessario l’impiego di uno stimolatore cardiaco.

Bradicardia del feto: a cosa può essere dovuta

La frequenza cardiaca del feto si aggira attorno ai 110 / 160 battiti al minuto. Se il valore è più basso si parla di bradicardia fetale, che può essere correlata o meno all’ipossia.

Quando la bradicardia fetale non è di origine ipossica, tra le cause più comuni solitamente sono un difetto cardiaco del bimbo, oppure una terapia farmacologica particolare seguita dalla mamma. Molto spesso la bradicardia fetale,

  • è dovuta ad una causa non particolarmente preoccupante,
  • il feto non mostra segni di disagio o sofferenza né anomalie particolari,
  • tanto che solo raramente si rende necessario il parto cesareo.

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