La gravidanza e i cambiamenti associati sono un normale processo fisiologico del corpo della donna in risposta allo sviluppo – prima – dell’embrione – e poi – del feto.
Dal momento in cui si impianta l’embrione, le fibre muscolari dell’utero si ispessiscono, si iniziano a formare la placenta e il liquido amniotico, il volume del sangue aumenta e il seno si prepara ad incrementare i suoi depositi di grasso e a sviluppare i condotti lattiferi, ecc.
In un’altra sezione del sito abbiamo parlato di questi cambiamenti seguendo una timeline, ovvero una scaletta temporale – quella delle settimane di gravidanza – in questo articolo vediamo invece uno a uno i principali sistemi materni coinvolti.
La beta HCG è il primo ormone ad essere rilasciato dalla placenta in via di sviluppo ed è l’ormone che viene misurato con i test di gravidanza. La beta HCG induce il mantenimento del corpo luteo con conseguente produzione di progesterone.
Il progesterone è inizialmente prodotto dal corpo luteo, una ghiandola endocrina temporanea che si trova nell’ovaio. Il progesterone avvia e mantiene la gravidanza, sostenendo il rivestimento dell’utero e prevenendo le contrazioni uterine premature. Riduce anche il tono della muscolatura liscia (causando stitichezza), contribuisce allo sviluppo del seno, aumenta l’accumulo di grasso grazie al suo effetto catabolico sul metabolismo e aumenta la temperatura corporea.
Anche gli estrogeni sono inizialmente prodotti dal corpo luteo e successivamente dalla placenta. L’estrogeno agisce per stimolare la crescita dell’utero per accogliere il feto in crescita, avendo un effetto vasodilatatore e aumentando il flusso sanguigno all’utero. Permette all’utero di contrarsi contrastando l’effetto del progesterone e, in questo modo, prepara l’utero al travaglio. Gli estrogeni stimolano anche la crescita e lo sviluppo del seno. I livelli di estrogeni aumentano verso la fine della gravidanza.
La relaxina infine provoca il rilassamento dei legamenti pelvici e l’ammorbidimento della cervice alla fine della gravidanza, il che aiuta il processo del travaglio.
Cambiamenti del sistema riproduttivo
Durante la gravidanza, gli organi genitali femminili interni subiscono cambiamenti anatomici e fisiologici per accogliere i cambiamenti e lo sviluppo del feto.
Utero
Con la progressione della gravidanza, l’utero dal bacino sale nella cavità addominale. Questo spostamento – che avviene in risposta all’aumento delle sue dimensioni – causa lo spostamento del contenuto addominale. L’aumento delle dimensioni dell’utero è associato ad un aumento dell’afflusso di sangue all’utero e all’attività muscolare uterina.
L’aumento delle dimensioni dell’utero, che raggiunge dimensioni cinque volte superiori a quelle iniziali, avviene fino alla 38° settimana di gravidanza, dopo di che il livello del fondo incomincia ad abbassarsi per prepararsi al parto.
Dalla prima alla 40° settimana di gravidanza il peso dell’utero aumenta da 50 mg a 1000 mg.
Il fondo uterino sale verso l’alto fino alla 38esima settimana di gravidanza per poi scendere di qualche centimetro alla 40esima settimana di gravidanza.
Cervice
A partire dal concepimento le ghiandole mucose della cervice secernono un muco, che forma un tappo chiamato tappo mucoso, la cui funzione consiste nel mantenere “sigillato” il canale cervicale, proteggerlo dall’infezione ascendente e fungendo da barriera tra la vagina e la cervice.
Nelle fasi più avanzate della gravidanza, prima del parto, c’è un ammorbidimento della cervice in risposta agli estrogeni e al progesterone.
La maturazione della cervice si verifica a causa dell’effetto della prostaglandine e della relaxina quando il travaglio diventa imminente.
Vagina
Durante la seconda fase del travaglio lo strato muscolare della vagina si ispessisce e diventa più elastico, consentendo alla vagina di dilatarsi.
Cambiamenti muscoloscheletrici
Cambiamenti posturali
Con il progredire della gravidanza la postura e l’andatura della madre sono alterate; il baricentro si sposta in avanti, aumentando la lordosi lombare, mentre la testa e il tronco sono portati più indietro. Questo cambiamento ha un impatto sull’andatura, poiché il corpo oscilla lateralmente e le gambe sono separate leggermente più del normale, producendo un movimento sul piano frontale. Queste variazioni riducono la forza propulsiva.
L’aumento dell’inclinazione pelvica sagittale può provocare iperestensione delle ginocchia, indebolendo i muscoli estensori e flessori del ginocchio e gli estensori e gli abduttori dell’anca, e l’accorciamento di alcuni gruppi muscolari, come gli adduttori e i rotatori esterni dell’anca e i flessori plantari dell’anca caviglia. Di conseguenza l’osso sacro acquisisce una posizione più orizzontale e lo spazio intervertebrale diminuisce.
Cambiamenti articolari
Cambiamenti ormonali (di relaxina, estrogeni e progesterone) determinano un’alterazione del metabolismo del collagene, una componente importante di ossa, cartilagine, tendini, legamenti (ma anche denti, pelle e vasi sanguigni) che nelle ossa conferisce resistenza allo stiramento e nelle cartilagini permette alle articolazioni di resistere alle forze di trazione.
Pelvi e legamenti, vista anteriore
I tessuti legamentosi sono predisposti ad una certa lassità (rilassamento dei tessuti che tengono unita l’articolazione) – che raggiunge il suo massimo nel secondo trimestre – e ciò può influire sulla stabilità delle articolazioni, aumentando il rischio di lesioni. La sinfisi pubica e le articolazioni sacro iliache (quelle che uniscono l’osso sacro all’osso iliaco) sono particolarmente coinvolte: è grazie alla loro acquisita elasticità che sarà possibile il parto. La lassità legamentosa può continuare per sei mesi dopo il parto.
I cambiamenti biomeccanici delle articolazioni spinali e pelviche possono comportare un aumento del cosiddetto promontorio sacrale, un aumento dell’angolo lombosacrale, e una rotazione in basso e in avanti della sinfisi pubica. Anche in questo caso questi cambiamenti avvengono principalmente per favorire il passaggio del feto durante il parto.
L’allentamento dell’articolazione pelvica inizia intorno alla decima settimana di gravidanza per tornare alla normalità a 4-12 settimane dopo il parto.
Anche le articolazioni sacro-coccigee si allentano. Entro l’ultimo trimestre, gli abduttori dell’anca, gli estensori e i flessori plantari della caviglia aumentano la loro potenza netta durante l’andatura e si verifica un aumento del carico sulle articolazioni dell’anca di 2,8 volte il valore normale.
Quando l’utero si solleva nell’addome, la gabbia toracica viene forzata lateralmente e il diametro del torace può aumentare di 10-15 cm.
Cambiamenti neuromuscolari
Durante la gravidanza l’allargamento dell’utero provoca l’allungamento dei muscoli addominali e una separazione tra i due muscoli retti dell’addome a livello della linea alba.
Diastasi dei retti addominali
L’instabilità articolare passiva altera l’input afferente dei meccanocettori articolari e probabilmente influisce sul reclutamento dei motoneuroni.
Una diminuzione della rigidità muscolare e quindi della stabilità attiva delle articolazioni può derivare dall’alterazione della regolazione del fuso muscolare e ciò è applicabile in particolare ai muscoli intorno alla cintura pelvica.
Questi cambiamenti possono portare a uno scarso reclutamento dei muscoli responsabili della stabilità della cintura pelvica (in particolare gluteo medio e massimo) e provocare una diminuzione della tensione di questi muscoli durante la deambulazione, forse con conseguente dolore della cintura pelvica.
Sistema nervoso
La ritenzione di liquidi può comprimere i nervi che passano attraverso canali stretti, come il tunnel carpale, causando dolore, intorpidimento e debolezza alla mano.
Ansia, aumento della labilità dell’umore, incubi vividi e insonnia sono frequenti durante la gravidanza, sebbene l’esatta eziologia sia sconosciuta.
Alterazioni cardiovascolari
Il cuore si adatta all’aumento della richiesta cardiaca che si verifica durante la gravidanza in molti modi:
la gittata cardiaca aumenta durante l’inizio della gravidanza e raggiunge picchi nel terzo trimestre, di solito del 30-50% sopra il valore basale;
gli estrogeni mediano questo aumento della gittata cardiaca aumentando il precarico e la gittata sistolica, principalmente attraverso un volume sanguigno complessivo più elevato (che aumenta del 40-50%);
la frequenza cardiaca aumenta, generalmente senza superare i 100 battiti/minuto;
la resistenza vascolare sistematica totale diminuisce del 20% a seconda dell’effetto vasodilatatore del progesterone. Complessivamente, la pressione arteriosa sistolica e diastolica scendono di 10-15 mmHg nel primo trimestre per poi tornare al valore basale nella seconda metà della gravidanza;
Tutti questi adattamenti cardiovascolari possono portare a disturbi comuni, come palpitazioni, diminuzione della tolleranza all’esercizio fisico e vertigini.
Le future mamma possono inoltre soffrire di sindrome della vena cava, a causa della compressione uterina della vena cava.
Cambiamenti respiratori
Durante la gravidanza avvengono cambiamenti in tutti i volumi polmonari, cambiamenti nel tratto respiratorio delle vie aeree superiori e pattern respiratorio. L’obiettivo di questi cambiamenti è ovviamente quello di accogliere e soddisfare le mutate esigenze della madre e quelle del feto.
Muscolo diaframma prima della gravidanza ed alla 37esima settimana
Alla 37esima settimana di gravidana il diaframma è sollevato di circa 4 cm a causa dell’utero allargato.
Durante la gravidanza i legamenti che collegano le costole allo sterno si rilassano.
L’angolo sottocostale aumenta da 68,5° – all’inizio della gravidanza – a 103,5° alla fine della gravidanza. La circonferenza del torace aumenta di 5-7 cm.
I volumi polmonari cambiano come segue:
la capacità funzionale residua (volume presente nei polmoni alla fine di una respirazione normale) diminuisce del 10-25%;
il volume di riserva espiratoria (massimo volume espirabile dalla fine della normale inspirazione) diminuisce del 15-20%;
il volume residuo (aria che resta nel polmone al termine di un’espirazione massimale) diminuisce del 20-25%;
la capacità polmonare totale (massima quantità di aria contenuta nel polmone) diminuisce;
c’è un aumento della capacità inspiratoria (massimo volume inspirato partendo dal volume di fine espirazione normale) del 5-10%;
Poi,
la frequenza respiratoria aumenta di 1-2 respiri in più rispetto al normale;
il volume corrente (quantità di aria che viene mobilizzata in un atto respiratorio) aumenta del 30-50%.
Queste variazioni sono accompagnate da un aumento del consumo di ossigeno del 30% e del tasso metabolico del 15%. Inoltre le donne in gravidanza sono più soggette a ipossia, iperventilazione e dispnea rispetto alle donne non gravide.
Oltre a questi cambiamenti vi è un aumento della PaO2 (pressione parziale arteriosa di O2 nel sangue ovvero lo stato di ossigenazione del sangue) per facilitare il trasferimento di ossigeno dalla madre al feto e una riduzione della PaCo2 (pressione parziale di anidride carbonica) per facilitare i trasferimenti di anidride carbonica dal feto alla madre.
Alterazioni gastrointestinali
Il progesterone provoca il rilassamento della muscolatura liscia che rallenta la motilità gastrointestinale e diminuisce il tono dello sfintere esofageo inferiore.
L’aumento della pressione intragastrica combinato con una diminuzione del tono del sfintere esofageo inferiore porta al reflusso gastroesofageo comunemente sperimentato durante la gravidanza.
La nausea e il vomito, comunemente noti come nausea mattutina, sono uno dei sintomi gastrointestinali più comuni della gravidanza. La nausea mattutina onizia tra la 4a e l’ 8a settimana di gravidanza e di solito scompare tra la 14esima e le 16esima settimana. La causa esatta della nausea non è del tutto chiara, ma è correlata all’aumento dei livelli di gonadotropina corionica umana e progesterone, e al conseguente rilassamento della muscolatura liscia dello stomaco.
Costipazione ed emorroidi possono verificarsi durante la gravidanza e sono attribuite al rilassamento della muscolatura liscia, alla ridotta motilità intestinale e all’aumento dell’assorbimento di acqua da parte del colon.
Alterazioni renali
Una donna incinta può sperimentare un aumento delle dimensioni dei reni e dell’uretere a causa dell’aumento del volume del sangue e della vascolarizzazione.
Nelle ultime fasi della gravidanza, la donna potrebbe sviluppare idronefrosi e idroureteronefrosi (nell’idronefrosi, le urine si accumulano solo nella pelvi che, di conseguenza, diviene più grande del normale; nell’idroureteronefrosi la dilatazione si estende all’uretere). Vi è un aumento della velocità di filtrazione glomerulare associato ad un aumento della clearance della creatinina, delle proteine, dell’escrezione di albumina e dell’escrezione urinaria di glucosio. C’è anche un aumento della ritenzione di sodio dal tubo renale, quindi la ritenzione idrica è un disturbo comume nelle donne in gravidanza.
Inoltre nel terzo trimestre l’utero comprime gli ureteri all’orlo pelvico, causando un rallentamento del flusso di urina che combinato con un aumento della produzione di urina si traduce in frequenti viaggi in bagno. L’incontinenza è un altro disturbo comune tra le donne in gravidanza.
Nutrizione, fabbisogno calorico e peso corporeo
Come abbiamo visto sopra durante la gravidanza il corpo della donna subisce molti cambiamenti, sia fisici che ormonali. Questo significa che aumenta il fabbisogno di grassi, carboidrati e soprattutto proteine: a seconda del peso e del trimestre la donna dovrà mangiare da 70 a 100 g di proteine al giorno. Buone fonti di proteine sono: manzo e maiale magri, pollo, salmone, noccioline, burro di arachidi, fiocchi di latte, fagioli.
In termini calorici il fabbisogno aggiuntivo è di 350 kcal al giorno per il secondo trimestre e 460 kcal al giorno per il terzo trimestre.
Un certo aumento di peso – da 9 a 14 kg – è normale durante la gravidanza: il grasso corporeo extra in parte serve per fornire nutrimento al feto ed in parte viene conservato per l’allattamento al seno dopo la nascita del bambino.
Pelle
Durante la gravidanza si verificano alterazioni della pigmentazione, incluso l’oscuramento dell’areola sul seno e della linea nigra, un aumento della colorazione della vulva e una maggiore pigmentazione del viso.
Le smagliature sull’addome, sul seno, sulle cosce e sui glutei si verificano a causa di cambiamenti nelle fibre di collagene nel derma, che si rompono e allungano eccessivamente l’epidermide, causando la cicatrizzazione.
Durante la gravidanza si ha una marcata riduzione della normale caduta dei capelli, a causa di una maggiore fase di crescita dei follicoli piliferi.
Seni
Uno dei primi segnali per una donna incinta è il cambiamento nei seni, dovuto al progesterone prodotto durante la gravidanza. I seni diventano più tesi e i capezzoli sono più sensibili in quanto crescono i lobuli che producono latte. I seni e le areole cominciano a diventare più grandi, i capezzoli e l’areola diventano più scuri e rimangono tali durante tutta la gravidanza. I seni aumentano di peso di circa 500-800 g.
I tubercoli di Montgomery che si sviluppano formano ghiandole sebacee ingrossate attorno all’areolare.
Cambiamenti del sistema immunitario
Durante la gravidanza il sistema immunitario va incontro ad una rimodulazione, che varia a seconda dell’epoca gestazionale.
Le modificazioni del sistema immunitario che intervengono in gravidanza possono essere suddivise in due fasi:
nel 1° trimestre prevale la risposta pro-infiammatoria, per garantire l’impianto e per tollerare la parziale allogenicità del feto;
nel 2° e 3° trimestre, prevale la risposta antiinfiammatoria, in preparazione al parto.
Fonti
Danna-Dos-Santos A, Magalhães AT, Silva BA, Duarte BS, Barros GL, Silva MFC, Silva CS, Mohapatra S, Degani AM, Cardoso VS. Upright balance control strategies during pregnancy. Gait Posture. 2018 Oct;66:7-12. doi: 10.1016/j.gaitpost.2018.08.004. Epub 2018 Aug 8. PMID: 30134216.
Alcahuz-Griñan M, Nieto-Gil P, Perez-Soriano P, Gijon-Nogueron G. Morphological and Postural Changes in the Foot during Pregnancy and Puerperium: A Longitudinal Study. Int J Environ Res Public Health. 2021 Mar 2;18(5):2423. doi: 10.3390/ijerph18052423. PMID: 33801299; PMCID: PMC7967558.