Quando il termometro sale oltre i fisiologici pochi decimi tipici della gravidanza, meglio investigare subito sulla causa e prendere i giusti provvedimenti
Avere la febbre in gravidanza può spaventare, ed è molto importante prendere sul serio la cosa per non mettere a repentaglio la gravidanza stessa. Prima però chiariamo che, per parlare di febbre, la temperatura deve misurare da 37,5 circa in su. Se invece è semplice alterazione, cioè due o tre decimi più del solito, è probabile che dipenda dal normale rialzo della temperatura, causato dalla produzione ormonale, comune a molte donne incinte. Ecco invece cosa fare se compare una vera e propria febbre.
Influenze e parainfluenze tra le cause più comuni
La febbre è un sintomo che, certamente, va curato, ma altrettanto importante è metterne a fuoco la causa, per capire se si tratti di un disturbo batterico o virale, e in che modo questa può mettere a rischio anche il bambino, per decidere come procedere. Se la causa è una normale influenza o parainfluenza, è bene abbassare la temperatura con un antipiretico e vigilare affinché non seguano complicazioni come polmoniti o ulteriori infezioni.
Attenzione alle infezioni delle vie urinarie
Un’altra causa comune di febbre in gravidanza è un’infezione a carico del tratto urinario, detta anche IVU. Può trattarsi di una semplice cistite (infiammazione della vescica) ma anche una pielite, dove a essere infiammato è l’uretere, o la più grave pielonefrite, che coinvolge uretere e reni. In tutti e tre i casi può presentarsi il rischio di parto prematuro, è quindi opportuno prevenire eseguendo il mensile controllo delle urine e, in caso di infezione, consultarsi subito con il proprio medico.
Se la causa è la gravidanza stessa
Più raramente, capita che la febbre sia causata proprio da una complicazione relativa alla gravidanza. Può trattarsi di un’infezione genitale, spesso segnalata anche da dolore addominale e perdite di sangue o liquido amniotico. È da prendere sul serio sia come infezione in sé, sia perché può causare un parto pre-termine. A volte, in casi rari, una febbre alta con dolori e perdite può essere conseguente a una amniocentesi o villocentesi che ha provocato una forte infezione interna: è un evento tanto raro quanto pericoloso, che richiede provvedimenti immediati.
Antipiretici e altri farmaci
In genere è sempre bene abbassare la febbre in gravidanza: anche se non è stato del tutto confermato, alcuni studi suggeriscono che un rialzo di temperatura nella madre possa influire nello sviluppo del bambino e addirittura aumentare il rischio di difetti congeniti al cervello e al midollo spinale. Anche per la gestante, uno stato febbrile è un’ulteriore fonte di stress.
Il farmaco più indicato e diffuso è il paracetamolo, più raramente ma comunque adottato l’acido acetilsalicilico, di cui occorre tenere presente l’effetto vasodilatatore. In caso di complicazioni come polmoniti o infezioni localizzate, potrebbe essere prescritto un antibiotico, da valutare attentamente con il proprio medico, così come un cortisonico. Anche chi si cura con la fitoterapia deve consultare uno specialista, perché alcune sostanze naturali (come la propoli) sono sconsigliate in gravidanza. Largo poi alla terapia di sostegno: bere tanta acqua e dedicarsi il giusto riposo.