Neonato 5 mesi

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Aggiornato il: 9 Settembre 2023
Di Gravidanza360

Il termine neonato si riferisce a un bambino dalla nascita a 28 giorni, ovvero 4 settimane, di vita. La prima settimana di vita è detta periodo neonatale precoce. Per riferirsi al bambino dal 29 giorno al 6 mese di vita è più corretto utilizzare la parola lattante. Il termine bambino è più generico e viene utilizzato in entrambe le situazioni.

Nel linguaggio di tutti i giorni, e quindi anche nelle ricerche che fate online, il termine neonato viene utilizzato come sinonimo di lattante. Per questa ragione in alcune occasioni abbiamo utilizzato la parola neonato anziché quella di lattante.

Il quinto mese

Per il neonato, il quinto mese è un’altro mese di intense emozioni e di nuove scoperte. Non passa infatti giorno che non scopra ed impari qualche cosa di nuovo!

Grazie alle sue aumentate capacità motorie, tutti gli oggetti che il bambino vede diventano potenziali «prede» delle sue piccole manine. Facendo uso di tutti i suoi sensi, esplora a fondo ogni oggetto.

Oltre che a reagire in modo differente in presenza di persone note rispetto a quelle sconosciute, il bebé è ora in grado di capire quando si trova di fronte altri bambini piccoli, e di riconoscersi quando si trova di fronte alla propria immagine riflessa.

Egli è anche in grado di coordinare coi suoi movimenti, i suoni che produce con la bocca.

I suoi muscoli sono ora abbastanza forti da permettergli di rotolarsi su se stesso in modo da cambiare posizione quando dorme.

Lo sviluppo del neonato al 5°mese

17° settimana

Che si tratti di una smorfia, delle tue parole, del solletico sulla pancia, il neonato diventa sempre più reattivo ai tuoi stimoli.

Potrebbe divertirsi ad intrattenere tutti i presenti, incluso se stesso, con delle smorfie e coi suoni ha produce con la bocca.

18° settimana

La sua vista diventa sempre più nitida ed in grado di mettere a fuoco anche gli oggetti e le persone più lontane.

Il suo modo di giocare diventa sempre più attento e più autonomo. Potreste anche vederlo silenzioso, giocare concentrato ed indisturbato.

In questi momenti potreste avere la sensazione che il bebé si stia «staccando da voi», che incominci a sviluppare una sua propria percezione del «piccolo mondo» che lo circonda.

19° settimana

Benché egli non sia ancora in grado di parlare, è probabile che attorno alla 19° settimana, il bebé incominci a pronunciare delle combinazioni di suoni che sembrano già della parole.

Ma è ancora presto perché per lui questi suoni abbiano un significato. Non abbiate fretta, arriverà anche quel momento!

Nel frattempo, continuate a leggergli delle fiabe, a parlargli, ed a chiamare con il loro nome gli oggetti che toccate: a breve sarà lui a farlo!

20° Settimana

Con il miglioramento della sua capacità di muoversi, di interagire con il mondo, e di capire come gli altri si relazionano a lui, il neonato in questo periodo incomincerà a mostrare i primi tratti del suo carattere, e ad esprimere con il proprio volto le proprie emozioni in modo più complesso, a seconda della persona che ha di fronte.

Il suo peso nel 5° mese

Il vostro pediatra vi chiarirà quale è il suo “obiettivo” di crescita ponderale.

In genere, il neonato dovrebbe raddoppiare il suo peso durante l’arco delle quattro settimane del quinto mese.

Il processo di svezzamento

Nel quinto mese, il neonato dev’essere ancora nutrito con il latte materno o col latte formulato.

A questo proposito va detto che non c’è un preciso periodo, valido per tutti, per iniziare lo svezzamento.

L’Organizzazione mondiale della sanità e l’European Society for Pediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition, suggeriscono il  6° mese come quello dell’inizio dello svezzamento, dato che a quell’età il solo latte materno non è sufficiente a soddisfare i suoi bisogni nutritivi. È bene comunque attendere almeno fino al quarto mese, come raccomandato dall’American Academy of Pediatrics e comunque di proseguire l’allattamento al seno esclusivo fino ai 6 mesi.

In ogni caso, al di la dell’aspetto nutrizionale, “l’allattamento è il modo per dare al bambino nutrimento e sicurezza, rappresenta un riferimento affettivo rilevante per l’acquisizione dell’autonomia. Se la madre lo desidera, l’allattamento al seno può quindi continuare dal secondo semestre di vita fino al secondo anno e anche oltre, come suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il bambino allattato oltre il secondo anno di vita non va visto come un bambino viziato e la mamma non deve temere di limitare la sua maturazione e la sua autonomia.
A prescindere dai bisogni nutrizionali, lo svezzamento rappresenta un momento delicato e importante per l’acquisizione di comportamenti e attitudini del piccolo di fronte alle esperienze olfattive e gustative, all’accettazione del cucchiaino.” (fonte: Ministero della salute)

Non c’é c come abbiamo detto, una regola fissa valida per tutti, in quanto si tratta di un processo naturale, nel corso del quale l’interesse del bebé verso il cibo lo dovrebbe portare a «cercare altro».

I primi alimenti con cui svezzare il neonato sono,

  • i cereali, prima senza glutine, e poi con glutine;
  • la verdura sotto forma di brodo vegetale e di passata;
  • la carne con liofilizzato di agnello, di vitello, manzo, tacchino o coniglio.

Anche qui però non ci sono delle regole rigide.

Ad ogni modo il pediatra sulla base della sua esperienza e sulle sue conoscenze, deve guidare caso per caso i genitori nella delicata fase dello svezzamento.

Se il bambino è ancora chiaramente disinteressato al cibo, basterà aspettare ancora un paio di settimane senza preoccuparsi troppo.

Il gioco e l’apprendimento del neonato

Nel primo anno di vita, il gioco è  il principale mezzo di apprendimento del bebè.

Uno dei compiti più importanti dei genitori è quello di supportarlo, di motivarlo ed «equipaggiarlo» per fargli fare al «meglio» il suo lavoro .

Non si tratta di un invito al consumismo più sfrenato, quanto piuttosto di un invito a creare un ambiente stimolante intorno al bambino, per non lasciarlo privo di stimoli.

Oggetti e situazioni per noi banali, come può essere il fatto che un’oggetto rotondo rotoli meglio di uno di forma quadrata, sono cose che il bambino deve scoprire attraverso il gioco.

E ogni sua scoperta sarà seguita da un senso di soddisfazione e di gioia che ripagherà i genitori di tutti gli sforzi che fatti per portarlo fino a quel punto.

A volte sento alcune mamme che dicono il suo bebè «gli da tanto». In momenti di sconforto, altre invece si lamentano che il bebé le lasci senza energie.

Questo riguardo, a me piace pensare ad uno “scambio” genitore-bebé,  mi piace pensare come ad uno scambio paritario in cui si ottiene tanto quanto si dà: l’apprendimento ne è un’esempio lampante.

Per il bambino ogni nuova scoperta ed ogni suo passo in avanti nella sua conquista del mondo, è un nuovo tassello che si va ad aggiungere alla sua autostima, ed è una parte delle fondamenta sulla quale andrà a formare la sua personalità.

Non sottovalutate perciò mai il gioco del bambino.

Le aspettative dei genitori

Una nota a parte, la meritano le aspettative dei genitori.

Se per il vostro bebè doveste avere delle aspettative troppo alte, frenatele perché non gli sarete d’aiuto. Anzi.

Non abbiate fretta, non cercate di fargli fare giochi troppo complessi, e non abbiate eccessive aspettative.

Il rischio è che il bambino possa poi sentirsi frustrato, poco motivato e poco realizzato.

Solo i giocattoli che sono adatti alla sua età ed al suo livello di apprendimento, potranno rendere il suo gioco/lavoro entusiasmante ed appagante.

Riferimenti bibliografici

1. Pierce M. Your Guide to Baby’s Weight Gain. Parents. Published October 9, 2014. Accessed August 27, 2021. https://www.parents.com/baby/development/growth/baby-weight-gain/
2. Asmundsson L. Baby Milestones Chart: A Week-by-Week Guide to Development. Parents. Published June 11, 2015. Accessed August 27, 2021. https://www.parents.com/baby/development/growth/baby-development-week-by-week/

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