Ormoni femminili

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Aggiornato il: 9 Settembre 2023
Di Gravidanza360

Gli ormoni, per il come incidono sulla salute riproduttiva di una donna – dalle mestruazioni, alla gravidanza, alla menopausa e ad altro ancora – hanno molti effetti importanti anche sulla sua salute in generale. I più noti ormoni sessuali femminili sono gli estrogeni ed il progesterone. Ma corpo delle donne produce ed utilizza anche molti altri tipi di ormoni che coinvolgono altri aspetti delle loro vita, dai livelli di energia, al peso, all’umore e molto altro. Per esempio il testosterone: ancorchè sia considerato un ormone maschile, anche le donne ne producono e ne utilizzano una piccola quantità.

Tutte le fasi della vita riproduttiva (funzione endocrina) femminile sono regolate dagli gli ormoni sessuali: dagli estrogeni, dal progesterone e da una piccola quantità di androgeni. Vediamoli separatamente.

Gli estrogeni

Il principale ormone femminile è l’estrogeno. Per la maggior parte viene prodotto nelle ovaie, ma piccole quantità ne vengono prodotte nelle ghiandole surrenali e nelle cellule adipose. Anche la placenta produce degli estrogeni durante la gravidanza.

Gli estrogeni hanno un ruolo importante, nella pubertà, durante le mestruazioni, durante la gravidanza e durante la menopausa:
coinvolgono il cervello, il sistema cardiovascolare, i capelli, il sistema muscolo-scheletrico, la pelle ed il tratto urinario.

Il principale estrogeno ovarico è l´estradiolo: gli altri sono l’estrone e l’estriolo. I suoi livelli variano notevolmente durante il ciclo mestruale. I suoi valori normali sono:

  • inferiori a 50 pg/ml nella fase follicolare;
  • compresi tra 250 e 400 pg/ml in fase ovulatoria;
  • compresi tra 100 e 200 pg/ml nella fase luteinica;
  • inferiori a 20 pg/ml in menopausa.

Il progesterone

Le ovaie secernono l’ormone sessuale femminile progesterone dopo l’ ovulazione. Anche la placenta ne produce in gravidanza.

Il ruolo del progesterone è di:

  • preparare il rivestimento dell’utero per l’uovo fecondato,
  • sostenere la gravidanza,
  • sopprimere la produzione di estrogeni dopo l’ovulazione.

I livelli di progesterone possono essere misurati attraverso un esame del sangue. I valori normali di progesterone nella donna sono,

  • nella fase follicolare, 0,1-1,5 ng/ml;
  • nella fase ovulatoria, 1,5-2,5 ng/ml;
  • nella fase luteinica, 1,5-30 ng/ml;
  • in menopausa, 0,2-1,0 ng/ml;
  • in gravidanza:
    • I trim.:9,0-50 ng/ml;
    • II trim.:20-150 ng/ml;
    • III trim.:60-250 ng/ml

Testosterone

Il testosterone è un ormone che rientra nella categoria degli androgeni. Nella donna, piccole quantità di testosterone provengono dalle ghiandole surrenali e dalle ovaie. Nel corpo della donna questo ormone gioca un ruolo nel desiderio sessuale, nella regolazione del ciclo mestruale e nella forza.

Gli ormoni femminili durante l’infanzia

Ancorché noi tendiamo ad associare gli ormoni solo alla nostra pubertà, in realtà questi influenzano il nostro organismo già dalla nostra infanzia.

Per esempio: nei bambini appena nati, maschi o femmine che siano, gli ormoni potrebbero portare all’ingrandimento di uno o di entrambi i seni, ingrandimento talvolta accompagnato dalla produzione di una piccola quantità di latte.

Per molto tempo si è pensato che questo sviluppo del seno (nei bambini) fosse dovuto agli estrogeni della madre che passavano attraverso la placenta durante la gravidanza stimolando nel neonato questo fenomeno.

Secondo un’altra ipotesi, la caduta nella circolazione del bambino di livelli di estrogeni materni determinerebbe una reazione contraria nel cervello del neonato, il che porterebbe alla produzione di un altro ormone tipicamente femminile chiamato prolattina, il quale ormone è in grado di provocare un certo ingrandimento dei seni, ingrandimento che comunque sparisce dopo poche settimane.

Un leggero ingrandimento del seno potrebbe riapparire nei primi due anni nelle bambine piccole, ma in questo caso sono gli ormoni della bambina ad influenzare i tessuti del suo seno. Questo fatto potrebbe andare e venire nei mesi (o addirittura negli anni) successivi, per poi sparire nel corso della crescita.

Gli ormoni femminili durante la pubertà

Gli ormoni provocano alcuni tra i cambiamenti più importanti e più duraturi nel corpo di una ragazza durante la sua pubertà.

  • I suoi seni diventano più grandi ed assumono l’aspetto tipico di quelli di una persona adulta.
  • Appaiono i peli sotto le ascelle ed i peli pubici.
  • La ragazza spesso cresce in altezza in maniera improvvisa.
  • Infine incomincia la mestruazione: solitamente quando si sta arrestando la sua crescita in altezza.

Dall’inizio alla fine, il processo della pubertà dura almeno quattro anni.

Nel mentre lasciano l’infanzia attraverso l’adolescenza, alcune ragazze (come ci si può aspettare) hanno difficoltà. ad adattarsi, a tutti quei cambiamenti che avvengono nei loro corpi, alla loro sessualità emergente all’inizio del loro periodo fertile, ad un certo grado di turbolenza emotiva.

  • Tutto ciò che ;è necessario; per il periodo della pubertà, esiste fin dalla nascita, però l’organismo lo tiene quiescente.
  • Alla fine, nella pubertà gli ormoni, ;prima controllati;, diventano ;liberi; di produrre i loro effetti sul corpo.

Una parte del cervello chiamata ipotalamo incomincia a rilasciare per mezzo di pulsazioni sempre più frequenti ed in quantità sempre maggiori, un’ormone chiamato gonadotropo: si tratta dell’ormone che influenza la funzione delle gonadi.

Questo evento stimola la ghiandola pituitaria (la quale si trova nel cervello in una posizione molto vicina all’ipotalamo) a produrre l’ormone luteinizzante (LH) e quello follicolo-stimolante (FSH) che danno inizio alla produzione ormonale nelle ovaie.

Gli ormoni femminili durante le mestruazioni

Il primo periodo mestruale (menarca) si verifica circa due o tre anni dopo l’inizio dello sviluppo del seno: per tutte le donne è diverso, ma per la maggior parete di loro arriva tra i 10 ed i 16 anni.

Fase follicolare

Ogni mese, l’utero s’ispessisce: in preparazione di un uovo fecondato . Quando non ci sono ovociti fecondati, i livelli di estrogeni e di progesterone rimangono bassi. Questo fatto spinge l’utero a perdere il suo rivestimento.
Il giorno in cui la donna inizia a sanguinare. è il giorno 1 del suo ciclo, o la fase follicolare.

La ghiandola pituitaria inizia a produrre un po’ più di ormoni FSH. Ciò stimola la crescita dei follicoli nelle ovaie. All’interno di ogni follicolo c’è un uovo.
Man mano che i livelli di ormoni sessuali diminuiscono, continuerà a crescere solo un singolo follicolo dominante.

Poiché questo follicolo produce più estrogeni, gli altri follicoli si rompono. Livelli più elevati di estrogeni stimolano un picco di ormoni luteinizzante (LH). Questa fase dura circa due settimane.

Fase ovulatoria

Segue la fase ovulatoria. L’LH provoca la rottura del follicolo ed il rilascio dell’uovo. Questa fase dura dalle 16 alle 32 ore.
La fecondazione può avvenire solo per circa 12 ore dopo che l’uovo ha lasciato l’ovaio.

Fase luteale

La fase luteale inizia dopo l’ovulazione. Il follicolo rotto si chiude e la produzione di progesterone aumenta.
Ciò prepara l’utero a ricevere un uovo fecondato.
Se questo non accade, gli estrogeni ed il progesterone diminuiscono di nuovo ed il ciclo ricomincia.

L’intero ciclo mestruale dura circa 25-36 giorni. Il sanguinamento dura dai 3 ai 7 giorni. Ma anche questo periodo può variare anche di parecchio. Il tuo ciclo potrebbe essere piuttosto irregolare per i primi anni. Potrebbe anche variare in momenti diversi della tua vita o quando usi dei contraccettivi ormonali.

Gli ormoni durante la gravidanza

Se l’ovocita rilasciato dall’ovaio viene fecondato, dando in tal modo origine ad uno zigote, la produzione di ormoni femminili cambia in modo drammatico.
La solita curva discendente che riguarda sia gli estrogeni che il progesterone non si verifica più, e quindi non appare più il ciclo mestruale.

Un nuovo ormone prodotto dalla placenta che si sta sviluppando chiamato gonadotropina corionica umana (hCG), stimola le ovaie a produrre livelli più alti di estrogeni e di progesterone, così da poter sostenere la gravidanza.

La maggior parte dei test di gravidanza sono progettati proprio per poter individuare l’hCG nelle urine o nel sangue. Solitamente si tratta di analisi molto sensibili in quanto riescono a riconoscerne anche in quantità minime.

Al quarto mese di gravidanza, la placenta sostituisce le ovaie come maggiore produttore di estrogeni e di progesterone. Questi ormoni, determinano un ispessimento del rivestimento uterino, aumentano la quantità di sangue circolante (in particolare aumentandone l’apporto all’utero ed ai seni), rilassano i muscoli dell’addome abbastanza da permettere la crescita del feto.

Il progesterone e un diverso altro ormone, la relaxina favoriscono il rilassamento dei legamenti e dei muscoli. La maggiore mobilità articolare della pelvi la rende pronta per il passaggio del bambino durante il parto.

In occasione del parto agli altri ormoni aiutano a contrarre l’utero durante e dopo il travaglio, e stimolano la produzione ed il rilascio del latte materno.

Gli ormoni dopo il parto

Dopo il parto i livelli degli estrogeni, del progesterone e degli altri ormoni hanno una caduta repentina causando un certo numero di cambiamenti fisici.

L’utero ritorna alla sua dimensione originale; il tono del pavimento pelvico migliora, ed il volume di sangue circolante ritorna nella norma.

Questi importanti cambiamenti nei livelli ormonali possono avere un importante ruolo nella comparsa della depressione post-partum:: ad ogni modo dal momento che non sono state rilevate differenze nella diminuzione degli ormoni tra le donne con e quelle senza questa problematica, potrebbe essere che alcune di loro siano più facilmente influenzate dalle fluttuazioni ormonali di altre.

Sempre a proposito di fluttuazioni ormonali, va detto che nonostante queste siano state studiate ampiamente per molti anni, ancora non sappiamo se siano da considerarsi responsabili dell’elevato numero di sintomi fisici e psicologici, collettivamente chiamati sindrome premestruale o PMS.

Molte donne infatti, prima del ciclo hanno un gonfiore al seno, un gonfiore addominale, un’irritabilità, un cattivo umore ed altri sintomi, ma non si sa se questi effetti siano dovuti alle fluttuazioni ormonali, ai cambiamenti nelle molecole del cervello, a dei problemi di natura sociale ed emotiva, o ad una combinazione di tutte queste tre cose.

Per la maggior parte delle donne, nel periodo dell’ultima mestruazione si verifica un importante cambiamento ormonale.

Si dice che una donna sia in menopausa quando non ha più il ciclo mestruale da un anno.

L’età media in cui le donne raggiungono la menopausa è 51 /
54 anni. Se si verifica prima dei 40 anni, è detta menopausa prematura (1).

Il normale funzionamento delle ovaie incomincia a venir a meno tra i cinque ed i dieci anni precedenti l’ultima mestruazione, causando con ciò dei cambiamenti nelle mestruazioni le quali diventano più corte o più lunghe e talvolta irregolari. Il ciclo potrebbe essere più forte oppure più leggero.

Le ovaie alla fine produrranno una quantità di estrogeni talmente piccola che il rivestimento dell’utero non si ispessirà più, e non si verificheranno più mestruazioni.

Gli estrogeni aiutano a proteggere il cuore e le ossa, e mantengono i seni, l’utero, la vagina e la vescica per la maggior parte della vita di una donna.

Quindi, quella marcata perdita di estrogeni che si verifica durante la menopausa, può anche avere effetti dannosi per la salute della donna. Può inoltre comortare alcuni sintomi indesiderati come la depressione, l’irritabilità e la scarsa concentrazione: ma non è necessariamente un momento ;disastroso; nella vita della donna(1).

Riferimenti bibliografici

* The 5-Minute Pediatric Consult, Schwartz MW et al, Lippincott Williams & Wilkins, 2008 * The Reproductive System at a Glance, Heffner L, Schust D. Wiley-Blackwell 2010 * MacLennan AH. The role of the hormone relaxin in human reproduction and pelvic girdle relaxation, MacLennan AH, Scand J Rheumatol Suppl. 1991; 88:7-15

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