Ormoni in gravidanza

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Aggiornato il: 9 Settembre 2023
Di Gravidanza360

Gli ormoni della gravidanza, di cui il più famoso è senza dubbio il beta-HCG, sono fondamentali per preparare il corpo al parto. Responsabili di una serie di cambiamenti significativi, sono tanti e diversi, e ciascuno di essi ha un impatto sul corpo.

Anche la mente e l’emotività sono coinvolte in questa elaborata, fondamentale “sinfonia ormonale” che segna i tempi di tutta la gestazione. Cominciamo a conoscere i principali ormoni.

Concentrazione relativa degli ormoni durante le 40 settimane di gravidanza

Beta-HCG e l’inizio della gravidanza

È senza dubbio la componente ormonale più famosa quando si pensa alla gravidanza, se non altro perché la presenza nelle urine di beta-HCG è quella che determina positività nei test di gravidanza.

Presente infatti fin da circa una settimana dopo il concepimento, questo ormone continua a venire rilasciato in diversi dosaggi (ovvero quantità di presenza nel sangue) lungo tutta la gestazione, per poi scomparire dopo il parto. È prodotto dal trofoblasto (il tessuto embrionale che poi si trasformerà in placenta) e, soprattutto nelle prim

Gli estrogeni in gravidanza

Presenti sempre in età fertile, durante la gravidanza gli estrogeni svolgono importanti funzioni: favoriscono la crescita dell’utero e del seno, ammorbidiscono i legamenti rendendo più elastico lo sviluppo del “pancione”, favoriscono il flusso sanguigno verso alcuni organi della mamma e promuovono lo sviluppo di polmoni, fegato e reni del bambino.

L’aumento nella produzione di estrogeni in gravidanza è anche responsabile di alcuni dei suoi sintomi più comuni, come aumento nel volume del seno, maggiore propensione alla pigmentazione della pelle, incremento dell’appetito e nausea.

Il progesterone

Il progesterone è un altro ormone fondamentale nella gravidanza, i cui effetti si fanno notare a molti livelli. Prodotto da placenta e corpo luteo e sempre presente nella donna in età fertile, in gravidanza diventa fondamentale. In primo luogo, aiuta a rendere l’endometrio in grado di accogliere l’impianto dell’ovulo, e lungo tutta la gestazione mantiene l’utero un luogo ospitale, elastico e rilassato per il bambino, prevenendo le contrazioni finché non arriva il momento del travaglio.

Il progesterone rilassa la muscolatura liscia del corpo, cosa che determina diversi effetti collaterali: gonfiori, eruttazione, reflusso gastrico, costipazione e produzione di gas, dovuti appunto a un certo “ammorbidimento” dell’intestino e dei muscoli interni collegati allo stomaco. Non solo: “rilassati” e dilatati sono anche i vasi sanguigni, con conseguente possibilità di sperimentare vertigini e capogiri. E rilassatissima può diventare anche la mente, questa volta per via dell’effetto sedativo del progesterone: la sonnolenza diurna e soprattutto postprandiale dipende proprio da questo ormone.

D’altra parte, il progesterone porta con sé anche l’aumento nella crescita di unghie e capelli durante la gravidanza, nonché un generale stato di benessere e tranquillità: ecco svelato uno dei misteri del famoso “glow” (quella serena luminosità) di molte donne incinte. Tuttavia, come con gli estrogeni, sbalzi nel dosaggio del progesterone possono causare anche irritabilità e cali di umore.

Relaxina, tiroxina (T4 e T3) e calcitonina

Come anticipa il nome, la relaxina è un ormone deputato a rilassare legamenti, muscoli e articolazioni, lasciando spazio alla crescita del bambino e preparando il corpo al parto. L’azione della relaxina può portare un certo dolore in area lombare e pelvica. La tiroxina (T4 e T3) promuove l’assimilazione dei nutrimenti da parte del bambino e lo sviluppo del suo sistema nervoso, mentre la calcitonina protegge la densità ossea della madre, messa alla prova dalla domanda di calcio del bambino in crescita.

L’importanza dell’ossitocina durante e dopo il parto

Chiudiamo questa lista dei principali ormoni della gravidanza (da cui abbiamo tenuto fuori per ragione di spazio altri nomi importanti come insulina, cortisolo, e i due ormoni lattogeno placentare e adrenocorticotropo) con l’ossitocina. Prodotta durante e dopo il parto per favorire le contrazioni, durante l’allattamento aiuta la muscolatura liscia del capezzolo a contrarsi. Detta anche “ormone dell’attaccamento”, l’ossitocina aiuterebbe a livello emotivo a promuovere il legame tra madre e figlio.

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