Se la tua gravidanza termina inaspettatamente prima ventesima settimana, è dovere del tuo medico assisterti nel recupero sia fisico che emotivo, da questa esperienza.
Una delle prime domande che il medico si pone è se siano rimaste parti del feto o della placenta – cioè dei prodotti della fecondazione – all’interno del tuo utero.
Se dall’ecografia l’utero risulta vuoto, puoi cominciare la tua ripresa emotiva.
Tuttavia, se l’utero non è completamente vuoto, il medico potrebbe raccomandare di sottoporti ad una dilatazione e un raschiamento: una breve operazione chirurgica che libera l’utero da ogni prodotto del concepimento, così che tu possa ricominciare ad avere un ciclo mestruale regolare e, se vorrai, tentare una nuova gravidanza.
Come, e dove viene eseguito il raschiamento
Questa procedura richiede mediamente dai 15 ai 30 minuti per essere completata e viene effettuata con la paziente in una posizione simile a quella di una visita ginecologica: supina con le gambe rialzate da dei supporti.
Dopo l’anestesia, la procedura di raschiamento si svolge in due fasi.
- La dilatazione. Per avere accesso all’utero, il medico aprirà la vagina e dilaterà lentamente la cervice, cioè la parte in cui si uniscono vagina e utero. Probabilmente impiegherà una combinazione di medicinali anestetici e vari strumenti medici.
- Il raschiamento. Una volta che la cervice è stata aperta di circa un centimetro, il medico utilizzerà uno strumento apposito detto curette, unito all’aspirazione, per pulire accuratamente l’interno dell’utero.
Se la gravidanza è durata solamente poche settimane, e se la cervice è già parzialmente aperta, probabilmente potrai sottoporti a questa procedura direttamente nello studio del tuo medico.
Ti saranno somministrati degli anestetici locali, gli stessi che utilizzano i dentisti. É possibile che ti venga dato un analgesico a priori per prevenire il dolore.
Se invece la tua cervice è molto chiusa o se la gravidanza era già più avanti, il medico potrebbe suggerirti di sottoporti a questa procedura in una struttura ospedaliera, dove invece ti verrà fatta un’anestesia generale.
Se sei preoccupata o se hai paura dell’esito, parlane con il tuo medico per cercare di vivere la cosa il più serenamente possibile, nei limiti dell’ansia e dello stress che questa situazione inevitabilmente porta con se.
Il raschiamento é doloroso?
Poiché durante il raschiamento ti viene fatta un’anestesia che anestetizza il tuo utero, probabilmente non sentirai nulla.
La dilatazione può causare dei crampi.Comunque sono perfettamente normali la pressione, il raschiamento stesso e la sensazione di disagio.
Se la procedura sarà dolorosa o meno dipende dal tuo personale livello di tolleranza al dolore e dal livello di apertura della cervice. Se senti del male, dillo al tuo medico così che possa aiutarti a farti sentire meglio.
Dopo l’operazione di raschiamento
Quando il raschiamento è completo, dovresti essere già in grado di andare a casa dopo poche ore. É molto comune che -dopo- nei giorni seguenti, si abbiano dei crampi e dei leggeri sanguinamenti. In tal caso, se non ti senti bene, prendi dell’ibuprofene.
Poiché dopo questa procedura la cervice rimane ancora dilatata per alcuni giorni, è importante evitare di avere dei rapporti sessuali, di inserire degli assorbenti interni o di fare delle lavate vaginali nella settimana seguente, dato che tutte queste pratiche potrebbero introdurre dei batteri nell’utero e provocare un’infezione.
Quando ricominci a sentirti normale, puoi riprendere le normali attività. Il ciclo mestruale dovrebbe tornare normale entro le 4-6 settimane.
Sappi che dopo il raschiamento, probabilmente dovrai ancora fare i conti con la gravidanza che hai perso: sentirsi tristi, arrabbiate, sole o persino gelose degli amici con figli sono tutte risposte normali.
Prenditi il tuo tempo per superare questo momento, condividi i tuoi sentimenti con il tuo partner e cerca la vicinanza di coloro che pensi possano aiutarti.
In alternativa, considera la possibilità di parlare anche con una psicoterapeuta.
I rischi legati a questa operazione
Come per ogni altro intervento chirurgico, dopo di un raschiamento sei a rischio di un’infezione. Quindi chiama il tuo medico se noti,
- un sanguinamento che si prolunga troppo rispetto alla normale mestruazione,
- delle perdite con un cattivo odore,
- un dolore addominale o una febbre alta.
Nel 16% dei casi di raschiamento è possibile che la paziente sviluppi delle cicatrici all’interno dell’utero o della cervice (sindrome di Asherman).
Per trattarle potrebbe essere necessaria una seconda operazione chirurgica, ma -fortunatamente – le probabilità sono più favorevoli affinchè tu ti riprenda completamente e possa rimanere incinta di nuovo.
Se ti sei sottoposta ad un raschiamento più tardi delle 20 settimane di gestazione a causa di un aborto, hai un rischio maggiore di avere queste cicatrici ed altre complicazioni, come le infezioni e le perforazioni uterine, poiché questo si è molto dilatato ed assottigliato durante la gravidanza.
Ciononostante, il rischio di complicanze per un raschiamento è minimo anche più in là nella gravidanza.
Avere un utero retroverso, cosa che hanno circa un terzo delle donne, può rendere più difficile per il medico eseguire il raschiamento e può aumentare alcuni fattori di rischio.
Ad ogni modo, il medico potrà verificare questa evenienza tramite ecografia e ti parlerà dei rischi.
Le conseguenze del raschiamento sulle future gravidanze
Il corpo umano è straordinario nella sua capacità di rigenerarsi. Ciò significa che un raschiamento non preclude le tue possibilità future di avere un bambino.
Secondo l’American College of Obstetrics and Gynecology (1), persino tra le donne che hanno subito quattro aborti inspiegati, circa il 65% di queste riesce a portare a termine una gravidanza con la nascita di un bambino vivo.
Le possibilità di avere una gravidanza dopo un’aborto, sono simili a quelle dopo un raschiamento (infatti uno studio del 2005 ha dimostrato come l’87% delle donne che hanno subito un raschiamento siano rimaste incinte entro un anno da quando hanno ricominciato a provarci).
La maggior parte dei medici, consiglia di riprovare a rimanere incinta dopo almeno tre cicli mestruali, in modo da dare tempo all’utero di ricostruire il suo strato interno, in modo che possa ospitare un embrione.
A seconda di quando è avvenuto l’aborto, il medico ti potrebbe consigliare di aspettare un tempo superiore o inferiore.