Sacco vitellino, a cosa serve

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Aggiornato il: 9 Settembre 2023
Di Gravidanza360

Il sacco vitellino è la prima struttura in cui si sviluppa l’embrione all’interno della camera gestazionale. Quando viene rilevato attraverso un’ecografia, rappresenta il primo segnale di una gravidanza in corso.

Cos’è il sacco vitellino

Il sacco vitellino (o vescicola ombelicale) è un annesso dell’embrione che contiene il vitello (l’insieme delle sostanze necessarie alla formazione dell’embrione e da questo metabolizzate durante il suo sviluppo).

Si tratta di un piccolo sacco a forma di pera che cresce di circa un millimetro ogni settimana nella sacca (o camera) gestazionale all’interno della cavità uterina.

Al suo interno c’è un fluido (chiamato appunto fluido vitellino) destinato al nutrimento dell’embrione durante la prima fase del suo sviluppo.

  • Inizia a formarsi dopo un paio di settimane dall’impianto dell’embrione, per poi progressivamente crescere settimana dopo settimana.
  • Alla fine della quarta settimana, questo sacco si presenta con una piccola apertura che – tramite un tubo di collegamento tra il sacco vitellino e il lume dell’intestino chiamato dotto vitellino – si apre nel tubo digerente.
  • Cresce fino alla nona / decima settimana di gravidanza circa, raggiungendo una dimensione più o meno di cinque / sei centimetri. Poi incomincia a degenerarsi gradualmente.
  • Scompare nel momento in cui sarà pronta la placenta: a questo punto il nascituro non sarà più un embrione ma un feto (completo di tutti gli organi.

Nelle prime settimane della gravidanza – per la precisione verso la quarta / quinta settimana successiva all’ultimo ciclo mestruale – il sacco vitellino è il primo elemento che può manifestarsi tramite ecografia all’interno della camera gestionale. Infatti vi compare prima dell’embrione, il quale é in genere visibile solo dopo la sesta settimana di gravidanza.

Dato che il sacco vitellino è la prima struttura destinata ad ospitare la nuova vita in via di sviluppo, poterlo rilevare all’inizio della gravidanza tramite un’ecografia,

  • è molto utile al medico per verificare come questa sta procedendo, in quanto le dimensioni e la forma del sacco vitellino possono indicare l’esistenza di una qualche anomalia;
  • ma molto spesso è anche la conferma più attendibile di un risultato positivo di un test di gravidanza.

La circolazione all’interno del sacco vitellino

Come abbiamo detto, il sacco vitellino ha la funzione nutrire l’embrione durante le prime settimane di gestazione. Il sangue materno passa, attraverso le vene vitelline (presenti nel sacco vitellino), dall’aorta primitiva della madre fino a al cuore dell’embrione.

Questo meccanismo è noto come circolazione vitellina, e permette all’embrione di ricevere tutto ciò di cui ha bisogno per svilupparsi e per crescere correttamente.

Infatti è proprio in sue queste settimane di vita che, alimentandosi direttamente dal sangue materno, l’embrione inizia a formarsi in tutte le sue parti: dai muscoli, alle ossa, agli organi interni. Verso la 6° settimana di gravidanza si formano i suoi occhi, ed è possibile avvertire le sue pulsazioni cardiache.

Circa due settimane dopo l’impianto dell’embrione nell’utero, nel corpo della donna si viene a formare una struttura transitoria: il sacco vitellino primario. Questa struttura poi si rimodellerà nel sacco vitellino secondario, per poi rimodellarsi verso la quarta settimana in quello definitivo.

Col sacco vitellino definitivo termina la trasformazione e l’evoluzione di questo elemento: il suo sviluppo continuerà per alcune settimane. In questa fase il sacco vitellino raggiunge la sua forma e le sue dimensioni finali, che rimarranno tali fino alla decima / undicesima settimana circa per poi regredire gradualmente.

L’importanza del sacco vitellino nelle ecografie di controllo

Quando un test di gravidanza rileva un esito positivo, solitamente alla donna viene fatta una prima ecografia per controllare che l’embrione si sia impiantato correttamente all’interno dell’utero – piuttosto che in cavità extrauterine. Ma anche per avere altre informazioni di notevole importanza.

In occasione di questa prima ecografia, talvolta può accadere che il sacco vitellino sia visibile, ma non anche l’embrione. Questo risultato può essere dovuto a diversi motivi: ad esempio può essere che la fecondazione sia avvenuta più tardi di quanto si ritenesse, oppure che si sia verificato un aborto spontaneo già nelle prime settimane.

Occorre infatti tener conto del fatto che non è detto la fecondazione avvenga immediatamente dopo un rapporto sessuale, poiché gli spermatozoi sopravvivono diversi giorni all’interno dell’utero. Una seconda ecografia eseguita a pochi giorni di distanza può infatti facilmente rivelare una situazione già molto diversa.

Quando invece nell’ecografia appaiono chiaramente sia la camera gestazionale che il sacco vitellino, ma ancora non si è sviluppato l’embrione, potrebbe essere il caso come abbiamo detto di un aborto spontaneo. Un aborto così precoce non è per niente raro, e spesso costituisce la risoluzione fisiologica operata dall’organismo in relazione a cellule anomale ed a possibili malformazioni del feto.

Per quanto non costituisca una regola fissa, anche le dimensioni del sacco vitellino possono in qualche modo rivelare anomalie nella gravidanza.

  • Le gravidanze che non proseguono, spesso sono caratterizzate da un sacco vitellino più grande del normale.
  • Quando invece il sacco vitellino è molto piccolo, di solito il medico prescrive – per qualche giorno dopo – una seconda ecografia per controllare il normalizzarsi della situazione o per ulteriori accertamenti.

Allo stesso modo, anche un eccessivo accumulo di liquidi all’interno del sacco vitellino può indicare uno sviluppo anomalo dell’embrione oppure un aborto spontaneo. Se invece l’ecografia dovesse mostrare due sacchi vitellini, ciò spesso può indicare che si tratta di un parto gemellare, parto che al contempo può presentare una camera gestazionale unica o doppia.

La scomparsa del sacco vitellino e lo sviluppo della placenta

Dopo la decima settimana, il sacco vitellino inizia a diminuire quanto a dimensioni, per poi scomparire completamente nel giro di un paio di settimane quando la placenta sarà completa. Da quel momento l’embrione trasformatosi in feto, riceverà i nutrimenti della madre attraverso la placenta tramite il cordone ombelicale.

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