Ci siamo: la data del parto è sempre più vicina. Ma, calendario a parte, come si capisce, come si “sente” che il momento clou sta arrivando? Per fortuna, il corpo tende generalmente a dispensare diversi segnali negli ultimi giorni di gravidanza e quando ci si avvicina al travaglio. Alcuni sono inequivocabili, altri più sfumati o fraintendibili, e non tutte le future mamme li avvertono al completo. Iniziamo allora a vedere quali, non necessariamente in ordine di comparizione (non esiste una vera e propria “scaletta”) sono i sintomi che segnalano l’avvicinamento al travaglio.
La pancia “scende”, il respiro migliora
Ecco un sintomo decisamente chiaro: da un certo momento, la pancia sembra essere andata “più giù”. Ed è proprio così: il feto si è posizionato più in basso, si prepara ad uscire, il pancione potrebbe assumere anche una forma più “a pera” e il cambiamento non è solo estetico.
Infatti è possibile che, quasi da un momento all’altro, il respiro della futura mamma cambi e torni ad essere più libero, naturale. Sparisce quel senso di peso che negli ultimi tempi aveva reso la respirazione faticosa e come ostacolata.
E non è solo il respiro a diventare di nuovo semplice: anche la digestione sembra più facile.
Salta il tappo cervicale
Un altro momento significativo, che segna l’avvicinarsi deciso della fine della gravidanza, è lo scollamento, o meglio lo scivolare via, del cosiddetto “tappo cervicale”.
Si tratta di un insieme di materiale denso e vischioso posto a livello della cervice per proteggere l’utero da eventuali infezioni, impedendo l’ingresso di microrganismi dannosi dall’esterno, e che ora, con il dilatarsi della cervice in preparazione al parto, viene espulso.
La sostanza biancastra, gelatinosa, pressoché inodore di cui era formato questa sorta di tappo naturale indica l’approssimarsi del momento del travaglio, ma non necessariamente la sua imminenza. Diciamo che è un passo nella giusta direzione.
Perdite, nausea, fame e sudorazione
Un altro indicatore dell’approssimarsi del parto è costituito dalle perdite, spesso mattutine, che non possono essere confuse con la rottura delle acque perché di minima quantità, ma comunque sufficienti a bagnare gli slip.
Poi ci sono sintomatologie più varie, che ciascuna può sperimentare o meno, come la presenza di nausea, oppure viceversa una fame eccessiva, o anche il bisogno di evacuare e l’arrivo di scariche di diarrea.
Per alcune donne c’è anche un aumento della sudorazione.
Le contrazioni, vere e “false”
Nelle ultime settimane di gravidanza, si cominciano ad avvertire delle contrazioni in scala molto minore rispetto a quelle che caratterizzano il parto, ma che segnano il suo avvicinarsi. Sono dette contrazioni di Braxton-Hicks (e talvolta rinominate “false contrazioni” pur essendo movimenti contrattivi a tutti gli effetti), hanno intensità e dolore facilmente sopportabili e sono intermittenti.
Quando invece la data si avvicina, le contrazioni iniziano a diventare più regolari e più ravvicinate. A questo punto è opportuno prendere nota tanto della regolarità quanto della distanza tra l’una e l’altra, e cominciare a tenersi pronte: molto probabilmente si sta entrando nella fase prodromica, o pre-parto.
La rottura delle acque
Ecco il vero momento clou, quello in cui il sacco amniotico si rompe e rovescia all’esterno tutto il liquido.
Difficile che questo sintomo sfugga quando la perdita di liquido (caldo, incolore e generalmente non accompagnato da dolore) è improvvisa e significativa, ma può anche accadere che la quantità sia moderata e che venga confusa con perdite di altro tipo. Di conseguenza, visto che la rottura delle acque, più tecnicamente amnioressi spontanea, segnala l’imminenza del travaglio, in caso anche solo di dubbio è opportuno contattare subito il medico.