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Sonnolenza in gravidanza: perché viene, e come gestirla

Sonnolenza in gravidanza: perché viene, e come gestirla

Un aumento del sonno in gravidanza, specie nel primo trimestre, è in genere perfettamente naturale. Vediamo perché si verifica e quando può indicare l’esistenza di un problema.

Il sonno e la gravidanza

Il sonno e uno stato di riposo fisico e psichico. La sonnolenza è uno stato di torpore caratterizzato dalla necessità di dormire e la conseguente difficoltà a rimanere svegli.

La sonnolenza non è soltanto un sintomo classico dei mesi iniziali della gravidanza, è anche uno dei suoi primissimi indicatori. Può accadere, infatti, di ritrovarsi assonnate e bisognose di un pisolino prima ancora di scoprire di essere incinte.

Questo stato perfettamente fisiologico è spiegato da diverse cause naturali, in primis dal lavoro degli ormoni, che fin dal concepimento cominciano a d attivarsi per preparare il corpo alla gestazione e che portano con sé inevitabili effetti collaterali, sonno compreso.

Progesterone e dolce dormire

Tra gli ormoni responsabili della sonnolenza in gravidanza, spicca il progesterone. Questo ormone steroideo, prodotto da ghiandole surrenali e corpo luteo nella fase lutea del ciclo mestruale per poi “crollare” in produzione con l’arrivo delle mestruazioni, continua invece a essere prodotto lungo tutta la gravidanza.

Tra le sue numerose, importantissime funzioni in questo periodo, c’è il rilassamento della parete uterina e l’inibizione di ovulazioni. E diversi studi associano proprio all’aumentata, costante produzione di progesterone la grande sonnolenza che avvertono le donne nei primi tre mesi della gravidanza.

Vasodilatazione e carenza di ferro

Un’altra conseguenza dell’azione ormonale sul corpo della donna in gravidanza è la diminuzione di pressione sulle pareti dei vasi sanguigni.

Questo si traduce in una perdita di tono delle pareti e in una dilatazione dei vasi, con conseguente abbassamento della pressione sanguigna e, di nuovo, senso di stanchezza, se non spossatezza.

A rafforzare questo quadro di astenia si aggiunge la possibile carenza di ferro che, benché più frequente a gravidanza inoltrata, può presentarsi fin dall’inizio e portare con sé un’aumentata sonnolenza.

Sonno disturbato e fatica mentale

A volte ci si stupisce della propria sonnolenza diurna credendo di dormire bene la notte, quando in realtà non è così, ma non se ne ha consapevolezza. E questo vale ancora di più in gravidanza, quando tende a ridursi la durata della fase REM, ovvero quella del riposo autentico e profondo, e il sonno è più leggero, disturbato e intermittente.

Se a questo aggiungiamo il fatto che, anche in caso di gravidanze cercate e desiderate, occorre un po’ di assestamento psicologico ed emotivo per entrare appieno nella nuova dimensione di futura mamma, è comprensibile come un certo affaticamento mentale possa fare capolino e manifestarsi, ancora una volta, con il bisogno di “spegnere il cervello” più spesso, concedendosi dei pisolini.

Come gestire la sonnolenza

La sonnolenza in gravidanza va gestita nel modo più semplice e naturale: assecondandola. Può sembrare controintuitivo in un’epoca di multitasking, ma non è questo il momento di essere dinamiche e performanti: il corpo, che in questo momento sta lavorando per due e sta richiedendo risorse, nutrimenti ed energie, lancia dei messaggi precisi che è intelligente ascoltare.

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Assecondare il bisogno di sonno diventa allora un modo per rispettare sé stesse e il proprio corpo, e preparare al nascituro un ambiente sereno e il più possibile riposato e in equilibrio, dentro la pancia come una volta nato.

In generale, va benissimo concedersi piccoli riposini nel corso della giornata, addirittura regalarsi tante piccole pause anche di soli 15 minuti, mentre è meglio evitare lunghe dormite diurne, anche per scongiurare notti in bianco.

Quando il sonno indica che qualcosa non va

Come dicevamo la sonnolenza è piuttosto normale in gravidanza e tipica del primo trimestre, e in parte del terzo, ma talvolta, se eccessiva o se compare in fasi più avanzate, può essere una spia che indica qualcosa che non va.

In caso di stanchezza estrema potrebbe trattarsi, come accennato, di anemia, da riequilibrare con un integratore di ferro da concordare con il medico.

Una notevole sonnolenza diurna può anche segnalare che si soffre di apnee ostruttive notturne, condizione che può verificarsi in gravidanza e che è meglio tenere sotto controllo in quanto potrebbe predisporre ad altri disturbi come preeclampsia e diabete gestazionale. In generale, meglio chiedere consiglio al medico se la sonnolenza appare eccessiva e costante.