Toxoplasmosi in gravidanza

Per scongiurare problemi anche gravi per il bambino, connessi alla toxoplasmosi in gravidanza, in primo luogo occorre ridurre i rischi di poterla contrarre.

La toxoplasmosi

La toxoplasmosi è una zoonosi, cioè una malattia infettiva che può essere trasmessa all’uomo dagli animali, che è causata dal t__oxoplasma gondii, un microrganismo parassitario che vive solo all’interno delle cellule.

Questo microrganismo ha un ciclo vitale complesso: ha una riproduzione asessuata che ha luogo nei tessuti di diversi mammiferi ed uccelli (ospiti intermedi) e che si verifica nell’epitelio digestivo dei gatti (ospiti definitivi).

I gatti ne vengono contaminati principalmente attraverso l’ingestione della carne infettata dalle cisti del toxoplasma gondii, di altri animali (topi, uccelli, gli ospiti intermedi appunto), e solo raramente attraverso l’ingestione diretta dalle feci di altri gatti delle oocisti (o ovocisti).

Nel gatto, la toxoplasmosi può essere asintomatica, ma può anche scatenare disturbi neurologici, insufficienza epatica e polmonite.

  • Per due settimane dopo esserne stati contaggiati, i gatti diffondono questa malattia attraverso le loro feci: fino ad un milione di oocisti asporigene (non infettanti) al giorno.
  • La maggior parte di loro, nel corso della vita diffonde le oocisti solo una volta.
  • Dopo qualche giorno o dopo qualche settimana, queste oocisti sporulano e diventano infettanti.(1)

La toxoplasmosi è un’infezione che può anche minacciare la salute del feto.

  • La madre può contrarre l’infezione quando viene a contatto col terreno, o con una lettiera per gatti che sia stata contaminata.
  • Ma può contrarla anche mangiando la carne degli animali infettati da questo parassita quando non è ben cotta.
  • Oppure dai cibi mal cotti che siano venuti a contatto con della carne contaminata.

Se sei stata infettata già una volta dal t__oxoplasma gondii, in genere poi non potrai più esserne infettata.

E’ stato stimato che ad un certo punto della vita, da un terzo alla metà della popolazione circa, contrae quest’infezione. Una volta superata la malattia, come detto, queste persone saranno immuni a vita e non potranno più contrarla nuovamente.

La toxoplasmosi in gravidanza

Sono molte le donne gravidanza che ogni anno contraggono la toxoplasmosi. La maggior parte potrebbe non accorgersi mai di essere stata infettata, a meno che nel corso della gravidanza non si verifichino dei problemi tali da rendere necessari degli accertamenti: infatti l’infezione spesso non presenta nessun sintomo. (3)

Se contratta per la prima volta nel corso della gravidanza, o se viene contratta qualche settimana prima che la donna rimanga incinta, la toxoplasmosi presenta dei rischi solo per il feto.

Quando il feto si ammala, questa condizione viene detta “toxoplasmosi congenita”. Il danno che questo microrganismo può causare al feto, dipende dal momento della gravidanza in cui si è avuta l’infezione.

  • Se la donna viene colpita per la prima volta durante la gravidanza, non significa necessariamente che anche il suo bambino ne verrà infettato.
  • Comunque queste infezioni vengono trasmesse al bambino, in media solo in 4 casi su 10.
  • La toxoplasmosi (se contratta nel corso della gravidanza) può causare un aborto, una morte endouterina, oppure dei danni al cervello del feto e ad altri organi, in particolare agli occhi.
  • Tuttavia, la maggior parte dei bambini nati con la toxoplasmosi, alla nascita non mostra di avere evidenti danni, ma durante l’infanzia o perfino in età adulta sviluppa alcuni sintomi come, ad esempio, danni oculari. Alcuni di loro potranno poi accusare anche sintomi gravi come la cecità o dei danni cerebrali. (3)

Se durante la gravidanza tu dovessi risultare affetta da toxoplasmosi, hai diversi modi  a disposizione per capire se anche il tuo bambino ne è stato infettato.

  1. Esaminando il fluido che circonda il feto, oppure il sangue fetale (allo scopo di cercare la presenza dell’eventuale infezione).
  2. Circa un terzo dei bambini che ne sono stati colpiti ha delle particolari lesioni che potrebbero essere visibili mediante ecografia.
  3. Dopo la nascita si può esaminare il sangue del bambino.

Test per la toxoplasmosi in gravidanza

Dato che la maggioranza delle persone affette da toxoplasmosi non presenta dei sintomi, anche alla donna incinta potrebbe risultare difficile sapere se ne è infetta.

Quando compaiono, i sintomi possono assomigliare a quelli dell’influenza, con dolori muscolari, febbre, affaticamento, e ingrossamento dei linfonodi.

Gli esami del sangue per la toxoplasmosi possono essere fatti in qualsiasi momento, prima o durante la gravidanza.

  • Solitamente questi test sono in grado di rilevare la presenza dell’infezione solo due o tre settimane dopo l’episodio scatenante.
  • L’esame comporta il prelievo di una piccola quantità di sangue dalla madre.
  • Non ci sono rischi per il feto.
  • Questo test mira a rilevare se gli anticorpi che indicano la presenza della toxoplasmosi sono stati prodotti dall’organismo, e – nel caso siano presenti –  ad indicare quando l’infezione è stata contratta.
  • Se il test segnala un’infezione in atto o recente, esiste il rischio che il bambino sia stato infettato. Comunque il ginecologo potrà eventualmente indicare le azioni successive da compiere.
  • Potrebbero volerci molte settimane perché l’infezione passi dalla donna al suo bambino.
  • Il grado di rischio e la gravità del danno eventuale dipendono dal momento in cui la donna è stata infettata.

Le cure della toxoplasmosi

Per trattare la toxoplasmosi in gravidanza possono essere utilizzati degli antibiotici.

Più precocemente viene identificata e curata l’infezione, maggiori sono le possibilità di prevenire il contagio del feto.

Se il bambino è già stato infettato, un trattamento antibiotico può rendere la malattia meno grave.

Il bambino può essere curato con medicinali durante il primo anno di vita, e in alcuni casi anche più a lungo.

La prevenzione

Ecco alcuni consigli utili ad evitare l’infezione da t__oxoplasma gondii.

  1. Cucina i cibi a temperature “sicure” : le temperature di cottura di 60-67°C sono in grado di distruggere il parassita in circa 3-4 minuti;
  2. Utilizza un apposito termometro per assicurarti che la carne sia cotta in modo corretto: la carne non dovrebbe essere rosa, ed i liquidi che sprigiona dovrebbero essere limpidi.(4)
  3. Sbuccia o lava bene frutta e la verdura prima di mangiarle.
  4. Lava i taglieri, i piatti, i ripiani, le posate e le mani con acqua calda e sapone dopo che questi sono venuti a contatto con cibi crudi.
  5. Indossa dei guanti quando fai del giardinaggio e vieni a contatto con qualsiasi tipo di terreno o sabbia, poiché potrebbero contenere feci di gatto. Lavati bene le mani dopo essere venuta a contatto con il terreno e la sabbia.
  6. Se possibile, evita di cambiare la lettiera al gatto. Se lo devi fare per forza, indossa dei guanti e dopo lavati bene le mani. Chiedi piuttosto a qualcun’altro di cambiare la lettiera ogni giorno; tieni il tuo gatto dentro casa, e non toccare  i gatti randagi o appena adottati.
  7. Non dar da mangiare al tuo gatto carne cruda o poco cotta.
Riferimenti bibliografici
  1. https://sogc.org/wp-content/uploads/2013/02/gui285CPG1301E-Toxoplasmosis.pdf
  2. http://www.webmd.com/baby/toxoplasmosis#1
  3. https://www.tommys.org/pregnancy information/i%E2%80%99m-pregnant/antenatal-care/infections-avoid-pregnancy/toxoplasmosis-pregnancy
  4. http://www.ordinevetpd.it/attachments/article/160/Opuscolo toxo modificato per stampa.pdf

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