39 Settimana di gravidanza

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Aggiornato il: 9 Settembre 2023
Di Gravidanza360

La gravidanza viene considerata a termine “pieno” una volta raggiunta la trentanovesima settimana, e ciò vuol dire che il bambino può ora nascere da un momento all’altro(1).

Secondo uno studio dell’American College of Obstetricians and Gynecologists, i bambini nati tra la trentanovesima settimana e la quarantesima settimana hanno molto minori probabilità di sviluppare alcuni problemi, sia respiratori, sia per quanto attiene al controllo temperatura ed alla nutrizione, sia riguardanti altre possibili complicazioni come la paralisi cerebrale e la sepsi (setticemia)(2).

Lo sviluppo del feto alla 39°settimana di gravidanza

Lo sviluppo cerebrale

Il cervello del feto continua a svilupparsi rapidamente, ed è già del 30% più grande rispetto alle sue dimensioni di quattro settimane fa(3).

Lo sviluppo del suo cervello continuerà allo stesso ritmo fino a quando il bambino non raggiungerà all’incirca i 3 anni di età.

Lo sviluppo del grasso e della cute

Lo sviluppo dello strato di grasso è nella sua fase finale: uno spesso deposito di grasso sottocutaneo attorno ai vasi sanguigni, che dà al tuo bambino un aspetto più liscio e grassottello.

Si sta formando la pigmentazione della pelle, il colore diventerà definitivo durante i primi anni di vita(4).

In questo periodo, iniziano a formarsi nuove cellule epiteliali, quindi, il suo vecchio strato di pelle verrà rimpiazzato da un nuovo strato che si sta sviluppando al di sotto della stessa(5).

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Il feto durante la trentanovesima settimana di gravidanza

Lo sviluppo degli organi interni

Il suo sistema endocrino, responsabile della produzione di ormoni, si sta già preparando per la nascita. Infatti, la transizione dalla vita intrauterina a quella extrauterina che avviene durante il parto impone al bambino dei complessi adattamenti, che comprendono la transizione ad una respirazione e ad una circolazione autonome. Tra gli ormoni regolatori principali che vengono prodotti per affrontare la transizione c’è il cortisolo, conosciuto come “l’ormone dello stress”. A partire dalla trentesima settimana i livelli di cortisolo nel bambino aumentano progressivamente e raggiungono un picco proprio subito dopo la nascita (circa 200 ug/mL).

Questi ormoni aiutano anche a gestire il funzionamento degli organi interni e degli apparati del bambino dopo la nascita, quando la placenta e la circolazione materna non saranno più presenti(6).

Allo stesso modo del cervello e del sistema nervoso, anche i polmoni del feto continuano a svilupparsi fino al giorno della nascita (7).

Nelle ultime settimane, i polmoni producono surfattante, quella sostanza chimica che permette quando respirerà la prima volta, che le sacche d’aria del bambino non collassino su loro stesse.

Infatti, i polmoni sono solitamente abbastanza maturi in questa fase da permettere al tuo bambino, se dovesse nascere in questa settimana, di respirare da solo senza assistenza esterna (8).

Lo sviluppo del sistema immunitario

La placenta continua a fornire al feto anticorpi e nutrienti, per prepararlo a combattere malattie ed infezioni al di fuori dell’utero(9): una vvolta nato, il bambino potrà continuare a ricevere anticorpi dal latte materno(10).

Quanto è grande il feto

Alla trentanovesima settimana è lungo circa 50 centimetri. Ha quindi già raggiunto la lunghezza media di un neonato(11). Ora è grande come una piccola anguria, e pesa circa 3,30 chilogrammi(12).

La posizione fetale – il bambino podalico

Ora, la testa del tuo bambino è probabilmente a livello della pelvi, pronta al parto; ma è anche normale che alcuni bambini si posizionino lì, solo una volta che è iniziato il travaglio.

Dopo la trentasettesima settimana di gravidanza, il feto inizia a scendere nella tua pelvi, mettendosi nella corretta posizione per nascere, ossia a testa in giù.

Il suo corpo potrebbe stare dritto, in posizione “longitudinale”, oppure in posizione “obliqua”, con una certa angolatura(13).

Nel caso in cui feto continui a rimanere in posizione podalica (piedi verso il basso) o trasversale (steso di lato), il medico potrebbe consigliare la versione cefalica esterna (VCE) per girarlo mediante l’applicazione di una pressione su zone precise del tuo addome(14).

Nel caso la VCE non avesse successo, potrebbe essere programmato per questa settimana un taglio cesareo, poiché il parto podalico è associato a dei rischi di pericolose complicazioni per la vita del bambino (15).

La donna alla 39°settimana

L’aumento del tuo peso rallenta o si ferma in queste ultime settimane(16), appunto perché il tuo bambino ha già raggiunto il peso di nascita medio, ed ora occupa più volume del liquido amniotico nell’utero.

Il tuo bambino, che sta scendendo nell’addome e nella pelvi, potrebbe far calare un po’ troppo in basso il tuo pancione(17).

Tuttavia, ciò non vuol dire necessariamente che il bambino nascerà immediatamente, poiché la maggior parte dei bambini si posiziona nelle settimane prima dell’inizio del travaglio, specialmente nelle prime gravidanze.

Il bambino che scende nell’addome, lascia più spazio per lo stomaco, il diaframma e i polmoni che si espandono, e ciò potrebbe alleviare alcuni sintomi, come bruciori di stomaco, indigestione, dolore al petto e mancanza di fiato.

I test nella 39°settimana di gravidanza

Come ad ogni visita prenatale, anche in questa settimana il medico controllerà la tua pressione sanguigna al fine di valutare le possibilità, durante l’ultima fase del terzo trimestre, o prima del parto, dello sviluppo di ipertensione o preeclampsia(18).

Altri controlli di routine comprendono la misurazione del fondo uterino ed il controllo del battito cardiaco fetale, per verificarne la sua buona salute.

Probabilmente il medico farà anche un controllo della cervice, per vedere se avesse iniziato ad ammorbidirsi, a dilatarsi e ad assottigliarsi (effacing) in preparazione al parto(19).

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Ecografia alla trentanovesimasettimana di gravidanza – Foto: Flickr/benjamin.ks.chan

Il medico potrebbe chiedere un profilo biofisico fetale, se fosse stata riscontrata una diminuzione dei movimenti del bambino durante le conte dei calci, oppure nel caso di altre possibili complicazioni, come un ridotto livello di liquido amniotico o irregolarità della placenta(20).

Detto esame include il controllo del battito cardiaco fetale e l’esecuzione di un’ecografia. Una normale ecografia fatta nella trentanovesima settimana mostrerà il feto quasi esattamente come sarà il giorno del parto, con i capelli arruffati e le guance grassottelle.

Segnali e sintomi nella trentanovesima settimana

Sintomi che si possono avere in questa settimana:

  • dolore pelvico;
  • contrazioni di Braxton Hicks(21)
  • crampi alle gambe;
  • sensazione di pressione e dolore acuto e breve occasionale nella zona pelvica o del basso addome;
  • edema o gonfiore delle estremità;
  • sindrome delle gambe senza riposo e insonnia;
  • dolore al legamento rotondo dell’utero;
  • dolori articolari e alla schiena;
  • mal di testa e vampate di calore o brividi;
  • gola infiammata con naso gocciolante ed epistassi occasionali;
  • affaticamento e stordimento(22)
  • smagliature, specialmente attorno a pancia e cosce;
  • prurito alla cute, solitamente attorno al pancione e al seno;
  • vene varicose ed emorroidi;
  • costipazione o diarrea/movimenti intestinali frequenti;
  • depressione e sbalzi d’umore;
  • minzioni frequenti (in quanto la vescica è ora sottoposta a più pressione, a causa del bambino che scende nella pelvi)(23)
  • fuoriuscita di colostro dal seno – il primo latte per il tuo bambino, fortificato con nutrienti e anticorpi(24).

I segnali del travaglio

Come già precisato, a trentanove settimane la gravidanza viene considerata «a termine», il che significa che il travaglio può iniziare in qualsiasi momento. I primi segnali del travaglio sono costituiti da:

  • più di 5 contrazioni in un’ora, che non scompaiono quando cambi di posizione, ognuna delle quali dura dai 30 ai 70 secondi(25)
  • sanguinamento vaginale;
  • cambiamenti nelle secrezioni vaginali;
  • secrezioni mucosali marroni, rosacee o sanguinolente (perdita del tappo mucoso)(26)
  • secrezioni acquose abbondanti (perdita di liquido amniotico), che indicano la rottura delle acque;
  • dolore pulsante alla parte bassa della schiena e crampi simil-mestruali(27)
  • nausea e diarrea.

L’induzione al travaglio nella 39°settimana

I medici preferiscono in genere lasciare che il bambino completi le 40 settimane all’interno dell’utero, così che i suoi organi e apparati possano maturare il più possibile prima che venga al mondo.

Tuttavia, ci sono molte circostanze che potrebbero portare il tuo medico a indurre prima il travaglio.

Alcune delle ragioni che potrebbero indurre al travaglio derivano, ad esempio, dall’esistenza di una complicazione come la preeclampsia o come il diabete gestazionale, oppure dallo sviluppo di condizioni infettive che potrebbero essere dannose per il bambino(28).

Altre cause potrebbero dipendere dal troppo poco liquido amniotico, dalla rottura delle acque molto prima dell’inizio del travaglio, da altri problemi come una calcolosi renale.

Metodi naturali per indurre il travaglio

L’olio di ricino, il tè alle foglie di lampone(29), l’olio di enagra e l’aceto balsamico, costituiscono alcuni dei rimedi naturali più conosciuti per la loro capacità di indurre il travaglio.

Anche l’ananas, le melanzane, ed cibi piccanti, da alcuni vengono ritenuti come capaci di anticipare contrazioni e travaglio(30).

Non esistono però delle prove scientifiche circa la loro efficacia e la loro sicurezza(31), perciò, prima di prendere in considerazione questi rimedi, è sempre bene consultare il medico.

Quando chiamare il medico

Prendi contatti con il tuo medico nei seguenti casi:

  • se noti un movimento fetale ridotto(32)
  • se hai uno dei segni di travaglio sopra descritti;
  • improvvise alterazioni visive, estremo affaticamento e vertigini accompagnate da mal di testa persistenti, dolore all’alto addome, edema improvviso di volto e mani, mancanza di fiato, aumento di peso improvviso, nausea e vomito (potrebbero indicare ipertensione o preeclampsia)(33)
  • sensazione di bruciore durante la minzione ed urine scure/torbide assieme a dolore alla parte bassa della schiena (attorno ai reni), secrezioni dense e bianche o gelatinose e verdastre/giallognole, dolore durante i rapporti sessuali, nausea, vomito e diarrea (potrebbero indicare un’infezione ai reni, al tratto urinario(34), oppure una candidosi(35)
  • sete estrema, secchezza della bocca e nausea con stanchezza, aumento dell’urgenza nell’urinare, calo del volume di urina espulso (potrebbero indicare diabete gestazionale)(36)
  • gonfiore unilaterale, o una mano o un piede più gonfio dell’altro (potrebbe indicare un disturbo nella coagulazione sanguigna).

Alcuni consigli utili per un parto e un bambino sani

Alcuni consigli utili anche per la gravidanza che sta per finire:

  • fai esercizi di yoga prenatale o segui una routine di esercizio fisico leggero secondo il consiglio del tuo medico di fiducia, come fare brevi passeggiate o nuotare, poiché aiuta a gestire molti dei dolori della gravidanza
  • segui una dieta sana e prendi gli eventuali integratori assegnati dal tuo medico, in maniera da assumere la quantità adeguata vitamina D, specialmente se tu allatterai il bambino, perché questo è uno dei nutrienti che manca nel latte materno (il bambino necessiterà di circa 400 UI, unità internazionali, di vitamina D al giorno); un altro nutriente essenziale in questa fase è il calcio, il cui introito raccomandato è di 1000 mg al giorno(37)
  • prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno per rilassarti e per dormire, poiché aspettare il travaglio potrebbe renderti nervosa ed agitata; fai un bagno tiepido, leggi un libro o ascolta musica rilassante(38)
  • alcune gravidanze gemellari, invece di terminare alla trentasettesima/trentottesima, continuano fino alla trentanovesima settimana: è quindi opportuno consultare il medico circa la possibilità di una induzione al travaglio, se la gravidanza continua fino a dopo la trentottesima settimana, in quanto portare i due gemelli in grembo più a lungo potrebbe essere causa di complicazioni.

Vai alla settimana successiva, la 40 settimana di gravidanza, oppure ritorna all’articolo relativo alla settimana precedente.

Riferimenti bibliografici

Definition of Term Pregnancy | ACOG https://www.acog.org/clinical/clinical-guidance/committee-opinion/articles/2013/11/definition-of-term-pregnancy . Data di accesso: 2021-10-16

Hillman, N., Kallapur, S. G., & Jobe, A. (2012). Physiology of Transition from intrauterine to Extrauterine Life. Clinics in Perinatology, 39(4), 769. https://doi.org/10.1016/J.CLP.2012.09.009

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