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Conoscere le misure del feto è importante perché grazie a queste è possibile datare con precisione la gravidanza ed è anche possibile riconoscere eventuali malattie del feto. La lunghezza del feto viene rilevata durante la valutazione ecografica attraverso diverse misurazioni: CRL, BPD, CHL, e attraverso la misurazione della lunghezza del femore fetale, che tratteremo in questo articolo.

Read More about Calcolo lunghezza del feto (e tabella lunghezza feto)

Le cause della sindrome dell’ovaio policistico non sono note, ma potrebbero essere legate anche ad alcuni fattori genetici. Infatti, sembra che si verifichi prevalentemente all’interno dello stesso gruppo familiare, e che le donne che si trovano in questa condizione familiare abbiano maggiori probabilità di svilupparla.

Read More about Sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) e la gravidanza

Una gravidanza dura in media 280 giorni, cioè 9 mesi e 10 giorni, quindi 40 settimane dal primo giorno dell’ultima mestruazione. Il che significa che una donna può normalmente partorire alla 37a settimana ed arrivare anche alla 41a ed oltre: la gravidanza che continua oltre 42+0 settimane (294 giorni) di età gestazionale viene definita protratta.

Read More about Quando andare in ospedale per il parto

Per congedo di maternità si intende l'astensione obbligatoria dal lavoro della lavoratrice per il periodo che precede e per quello che segue il parto. Durante questi mesi il datore di lavoro non può, c'è il divieto di adibire al lavoro le donne.

Read More about Congedo maternità nei casi di parto «fortemente prematuro» (D.Lgs 80/2015)

Il parto indotto è una tecnica ostetrica che, quando il bambino tarda ad uscire, o quando sussistono rischi per la sua salute o per la salute della madre, consente di far nascere il bimbo in tempi rapidi:  per esempio, quando la madre ha la pressione alta, o quando il bambino non sta crescendo o non si sta sviluppando in modo adeguato.

Read More about Parto indotto: quando viene praticato, e quali sono i metodi di induzione

I criteri attualmente in uso per lo screening e la diagnosi del GDM non sono univoci. Secondo le nuove Linee Guida per lo screening e la diagnosi del diabete gestazionale della The HAPO Study Cooperative Research Group, la procedura in due fasi ('minicarico glucidico' (GCT) + OGTT nei casi con minicarico positivo) utilizzata in precedenza è da considerarsi superata e pertanto non viene raccomandata.

Read More about Test glicemico per il diabete gestazionale

I sostenitori di quella pratica 'sportiva' a cui comunemente ci si riferisce con la parola yoga, tendono ad elogiare quest’attività in quanto é in grado di migliorare  nelle persone l’agilità, la flessibilità, l’equilibrio, la postura, e di eliminare ogni sorta di dolore e fastidio.

Read More about Yoga in gravidanza: benefici, quando iniziare e altri consigli

Le settimane che precedono il parto e quelle immediatamente seguenti rappresentano uno dei momenti più “spettacolari” e meravigliosi della vita: la genesi di un’essere umano, il suo momento più importante. Riuscire a catturare istanti di questa fase, salvarli per sempre su di una foto, è un’occasione da non perdere. Un’occasione che capita solo una volta nella vita.

Read More about Foto di gravidanze e di neonati: intervista a Donatella Nicolini

Il diabete mellito gestazionale GDM (acronimo di Gestational Diabetes Mellitus) è un disordine metabolico caratterizzato da un’intolleranza al glucosio diagnosticato per la prima volta durante una gravidanza, che si risolve dopo il parto nella maggior parte dei casi, ma che se non viene adeguatamente trattato comporta complicanze sia per la madre che per il feto.(Istituto Superiore della Sanità).

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L’alfafetoproteina, anche detta AFP, è una proteina, o più precisamente una glicoproteina, presente nel plasma, che viene prodotta dal feto a livello di fegato, sacco vitellino ed epitelio intestinale. È molto importante misurarne i livelli perché, quando questi deviano dalla norma, può segnalare la presenza di importanti disturbi congeniti nel bambino. Generalmente, i livelli di AFP crescono notevolmente durante le prime fasi di sviluppo fetale, fino ad arrivare a poter essere rilevati anche nel sangue materno e nel liquido amniotico, indicativamente tra la quindicesima e la ventesima settimana.

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